I vertici della Can oggi hanno fatto il punto sulla stagione appena conclusa, analizzando anche 27 presunti errori arbitrali. Tra questi anche il gol della Lazio contro lo Spezia arrivato allo scadere e in posizione irregolare.
Il designatore degli arbitri Gianluca Rocchi ha mostrato gli audio tra il campo e la sala Var, spiegando anche la decisione di punire i componenti arbitrali di quella partita.
La vittoria dello scudetto da parte del Milan ha chiuso una stagione intensa e ricca di emozioni. Un campionato di serie A che è stato appassionante e competitivo come non si vedeva da tempo. Fino all’ultima giornata tutto in bilico, sia in testa che in coda con la Salernitana che è riuscita a ottenere una salvezza insperata in extremis. L’anno appena archiviato si porta con sé anche diversi errori arbitrali, che oggi sono stati analizzati dai vertici della Can che hanno anche diffuso gli audio tra le sale Var e i direttori di gare per spiegare alcuni episodi dubbi.
Tra questi uno di quelli che ha fatto più discutere è stato il gol di Francesco Acerbi nella sfida tra Spezia e Lazio, arrivato allo scadere dell’incontro.
Un gol irregolare, che però è stato convalidato dall’arbitro, nonostante la posizione irregolare del laziale. Il designatore Rocchi ha svelato anche il motivo, definito un “cortocircuito comunicativo” tra la sala Var e il campo.
“Oh santo Dio perché ha ripreso? No, no”. E’ una delle frasi dell’audio concitato fra il Var di Lissone e l’arbitro Pairetto dopo la convalida del gol di Acerbi (poi risultato in fuorigioco) nel finale di Spezia-Lazio. Tanto che il designatore di Can A e B Gianluca Rocchi si è visto costretto, così ha ammesso, a sospendere oltre al direttore di gara, gli assistenti Perrotti e Affatato, Nasca (Var), Valeriani (Avar) e il tecnico. ”Ho dovuto prendere questo provvedimento perché è un errore inaccettabile che si fatica a spiegare – ha dichiarato Rocchi – In questo caso il check non è stato neppure preso in considerazione. Alla lunga ho ritenuto che si è trattato di un cortocircuito comunicativo”.
Durante l’audio fra campo e Var fatto sentire ai media nel corso dell’incontro odierno si fa riferimento alle posizioni di Nikolaou e Acerbi (”Occhio occhio, lì è buono”), poi si ammette di non vedere bene l’azione e si invita a tornare indietro con le immagini: ‘‘Questo è buono, ma là dobbiamo mettere la linea, aspetta. Dammi il recupero”. Breve pausa e si avverte un ”Ok” in sottofondo fra le componenti di Var e Avar non diretto a Pairetto che però a quel punto convalida la rete e fa riprendere la partita anche se nella sala Var si sente ancora ”La linea del 43, guarda quella” e poi l’esclamazione sorpresa: ”Oh santo Dio, perché ha ripreso? No, no”.
”Pairetto è un arbitro bravi ma in quella circostanza – ha spiegato Rocchi – ha dato per scontato troppe cose e ha pensato solo all’entità dei minuti di recupero, aveva l’ansia di comunicare questo, è l’unica giustificazione”. Ha aggiunto il presidente dell’Aia Alfredo Trentalange: ”L’ok che si senta fra i componenti del Var Pairetto lo ha considerato un via libera per la ripresa del gioco. Prima o poi arriveremo a diffondere pubblicamente tutti gli audio”.
Tra i 27 episodi finiti sotto la lente di ingrandimento ci sono anche quelli riguardanti Sampdoria-Genoa (il rigore finale per i rossoblù), Venezia-Bologna (il rigore concesso ai padroni di casa), Torino-Inter (il mancato rigore a Belotti), Milan-Spezia (il gol annullato Messias), Genoa-Juventus, Fiorentina-Roma (il rigore su Nico Gonzalez), Vicenza-Cosenza.
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