Il metodo utilizzato era sempre identico: si fingevano innamorate per derubare gli anziani. Nascevano cosi le “truffe del cuore” organizzate da una banda internazionale. Decine di anziani prosciugati dei loro risparmi. Il bottino incassato dal gruppo criminale è 1 milione di euro
L’indagine che ha portato all’arresto di sedici persone appartenenti ad una banda internazionale di truffatori è partita dalla segnalazione di un uomo che ha denunciato la truffa agli inquirenti.
Non era una semplice truffa, il gruppo criminale avrebbe rubato oltre un milione di euro a decine di anziani ripulendoli di tutti i loro risparmi. I componenti della banda (16 persone) sono state arrestate dai carabinieri del reparto operativo di Reggio Calabria e dall’Europol nel corso di un blitz scattato in contemporanea in Italia, Romania, Olanda e Germania.
A far scattare le prime indagini sui truffatori del cuore è stato un uomo della provincia di Reggio Calabria, che ha pensato bene di denunciare la truffa ai suoi danni ai carabinieri.
Proprio ai militari la vittima ha raccontato di essere stato ingannato da una giovane donna romena che per mesi si era finta innamorata di lui. Ma la verità era un’altra: alla donna interessavano solo i suoi risparmi che, mese dopo mese, prosciugava. La truffatrice del cuore è arrivata a sottrarre all’anziano oltre 20mila euro in un anno. La donna poi inviava la maggior parte del bottino in Romania utilizzando il circuito dei Money transfer.
Dalle indagini è emerso che il metodo principale per il trasferimento dei soldi ai vertici dell’organizzazione criminale adottato dalla banda era proprio questo. Le truffe del cuore sono diverse ma al momento, gli inquirenti fanno sapere che su circa 1 milione solo 179mila euro sono stati individuati e tracciati.
Sono in corso perquisizioni e sequestri in diversi Paesi coinvolti nel mega blitz. In Italia le indagini hanno portato all’iscrizione sul registro degli indagati di 59 persone. L’organizzazione nasce in Romania ma la principale sede operativa in Italia era in Calabria, in modo particolare nella città di Reggio Calabria, e nella provincia. I paesi coinvolti sono: Bianco, Melito di Porto Salvo, Siderno, Rosarno, Bovalino.
Gli investigatori coordinati dalla procura di Locri, hanno portato alla luce il metodo usato dai truffatori: adescavano le loro prede con precisione. Gli anziani dovevano avere un’età compresa tra i 70 e i 90 anni. Spesso vivevano soli, così le giovani donne potevano raggirare le vittime con l’inganno.
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