Guerra Russia Ucraina. Le notizie di giovedì 19 maggio 2022. Gli aggiornamenti sul conflitto.
Ottantacinquesimo giorno di guerra, Mariupol totalmente sotto il controllo russo. I combattenti dell’acciaieria Azovstal si sono arresi, ma nei sotterranei dell’impianto siderurgico sono rimasti ancora i comandanti insieme agli ultimi resistenti. Dubbi sulla sorte dei militari ucraini evacuati: Kiev propone uno scambio di prigionieri con Mosca, per la Duma invece vanno processati.
Finlandia e Svezia hanno consegnato alla Nato la richiesta formale di adesione, “un passo storico” secondo il Segretario generale Stoltenberg. Per il Presidente del Consiglio Mario Draghi occorre accelerare l’ingresso, contrario il Presidente turco Erdogan. Nel frattempo Mosca ha deciso di espellere 24 diplomatici italiani, 34 diplomatici francesi e 27 spagnoli, come misura di ritorsione per l’espulsione di funzionari russi.
21.50 – Il dipartimento di stato Usa ha annunciato di aver autorizzato, su delega presidenziale, un ulteriore pacchetto di 100 milioni di dollari di aiuti militari all’Ucraina, il decimo dall’inizio del conflitto, per un totale di 3,9 miliardi di dollari. La fornitura comprende, tra l’altro, 18 obici Howitzers da 155 mm, 3 radar anti artiglieria An/Tpq-36, equipaggiamento da campo e pezzi di ricambio.
20.41 – Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha messo in guardia dal pericolo di una “seria crisi alimentare, soprattutto nel sud del mondo” a causa della guerra in Ucraina. “Per essere chiari: la Russia è l’unica responsabile di questo“, ha aggiunto Scholz, durante una conferenza stampa a L’Aia insieme al premier olandese Mark Rutte. Il cancelliere tedesco ha sottolineato che la Russia sta attualmente bloccando le rotte di esportazione di cereali dall’Ucraina.
20.35 – “Lodo l’approvazione da parte del Senato Usa a stanziamenti supplementari per l’Ucraina, 40 miliardi di dollari rappresentano un contributo significativo al ripristino della pace e della sicurezza in Ucraina, in Europa e nel mondo. Attendiamo con impazienza la firma della legge da parte del presidente Usa“. Lo scrive su Twitter il presidente ucraino VolodymyrZelensky.
20.25 – “Oggi (19 maggio) è l’85/mo giorno di guerra. Io e il mio comando siamo sul territorio dello stabilimento Azovstal. È in corso un’operazione, i cui dettagli non annuncerò. Grazie al mondo, grazie all’Ucraina. Ci vediamo“. Così in un breve videomessaggio diffuso stasera dall’Ukrainska Pravda il vicecomandante e portavoce del reggimento Azov, Sviatoslav “Kalina” Palamar, che secondo media russi si era arreso ieri sera uscendo dall’acciaieria di Mariupol.
20.10 – Joe Biden plaude al Congresso per l’invio di un “segnale bipartisan al mondo sul fatto che gli Stati Uniti sono con l’Ucraina nella difesa della democrazia e della liberta“. Lo afferma il presidente Usa commentando il via libera del Senato al pacchetto di aiuti da 40 miliardi di dollari per Kiev. Risorse che consentiranno di inviare “più armi e munizioni all’Ucraina, ripristinare le nostre scorte e sostenere le truppe americane sul territorio della Nato“, aggiunge Biden sottolineando che saranno inviati a Kiev “artiglieria, radar e altre apparecchiature“.
20.00 – “La guerra non è finita, la guerra su vasta scala è appena cominciata. Dovrete diventare comandanti e assumere il controllo o scappare e poi soffrire perdite ancora più grandi“. Lo ha scritto in un post su Instagram il maggiore Bohdan Krotevych, capo dello staff del reggimento Azov, tra i combattenti ucraini ancora all’interno dell’acciaieria Azovstal di Mariupol. “La Russia, come gli Usa, è abituata a combattere contro Paesi molto più deboli, e ogni problema veniva risolto con massicci bombardamenti d’artiglieria o raid aerei. Noi siamo più deboli nel potenziale militare, ma la fiducia in sé del nemico è la nostra carta vincente“.
19.20 – La compagnia ferroviaria statale ucraina, ‘Ukrzaliznytsya‘, “conserva centinaia di corpi di soldati russi in auto frigorifere da tre mesi“, ma la Russia non li reclama. Lo fa sapere la stessa compagnia pubblicando un video, ripreso poi da diverse testate ucraine tra cui Ukraine Now, spiegando che “la compagnia vuole restituire i morti ai loro parenti“.
“La Russia”, si legge nella didascalia del video che mostra i sacchi bianchi dei corpi allineati da uomini completamente bardati in divise bianche che li depongono per strada chiudendoli ermeticamente per poi sistemarli nei cargo, “nasconde scrupolosamente il numero reale di soldati russi uccisi e non porta via i corpi dei suoi cittadini dall’Ucraina”.
19.00 – La Bielorussia ha acquistato dalla Russia “la quantità necessaria” di sistemi missilistici antiaerei S-400 e tattici Iskander. Lo ha annunciato il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, citato dalla Belta, incontrando il governatore della regione russa di Nizhny Novgorod, Gleb Nikitin. “Lo abbiamo concordato con Putin“, ha detto il leader di Minsk, secondo cui “queste armi possono causare danni colossali“.
18.40 – Almeno 12 persone sono state uccise e altre 40 ferite oggi nei bombardamenti russi sulla città di Severodonetsk, nell’est dell’Ucraina, quasi circondata dalle forze di Mosca. Lo ha annunciato il governatore regionale Serguii Gaidai. I russi “hanno iniziato al mattino a bombardare il centro regionale in modo casuale con armi pesanti. I bombardamenti continuano“, ha precisato sul Telegram.
18.20 – Con la Svezia e la Finlandia “la Nato sarà più forte“: lo ha detto il presidente Usa, Joe Biden, al termine di un incontro alla Casa Bianca con la premier svedese Magdalena Andersson e il presidente finlandese Sauli Niinisto.
18.00 – Parole molto dure quelle di Sergey Lavrov: “Abbiamo fatto tutto il possibile per evitare un conflitto diretto. Ma hanno lanciato una sfida e noi l’abbiamo accettata“. Lavrov ha poi parlato anche di sanzioni. “Siamo abituati. Da molto tempo viviamo sotto l’una o l’altra forma di sanzioni. La cosa sorprendente è un’ondata di rabbiosa russofobia in quasi tutti i paesi ‘civilizzati. Hanno gettato al vento la loro correttezza politica, correttezza, regole e norme legali“.
Poi il discorso si è diretto verso gli americani. “Hanno iniziato a preparare l’attuale crisi molto tempo fa, subito dopo la fine della Guerra Fredda, avendo deciso che la strada per l’egemonia globale era aperta. L’espansione della Nato verso est è stata una delle componenti chiave di questo corso. Abbiamo cercato di convincerli a non farlo. Abbiamo mostrato dove e perché vengono tracciate le nostre linee rosse. Siamo stati flessibili, pronti a fare concessioni e cercare compromessi. Tutto ciò si è rivelato inutile” ha concluso.
17.35 – Joe Biden ha annunciato che la sua amministrazione sta sottoponendo al Congresso oggi la documentazione per l’accesso di Finlandia e Svezia alla Nato, sottolineando che i due Paesi “rispettano tutti i criteri” per l’adesione all’Alleanza.
17.15 – “Le misure per evacuare i soldati ucraini da Mariupol continuano”. Lo ha detto il brigadiere generale Oleksii Gromov, capo del dipartimento operativo dello Stato maggiore di Kiev, senza dare indicazioni sui numeri dei militari usciti da Azovstal, che secondo Mosca sono al momento 1.730. “Sappiamo che il nostro nemico è insidioso, ma crediamo che la parola data verrà mantenuta“, ha affermato in un briefing a Kiev, citato dalla Cnn, a proposito della sicurezza delle truppe uscite dall’acciaieria e trasportate nei territori sotto controllo russo.
17.00 – Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha affermato che l’alleanza “terrà conto delle preoccupazioni sollevate dalla Turchia” in merito all’adesione di Svezia e Finlandia. “Ovviamente stiamo affrontando le preoccupazioni che la Turchia ha sollevato” allo scopo di trovare “un’intesa su come andare avanti“, ha affermato Stoltenberg in una conferenza stampa a Copenhagen.
16.25 – E’ in corso alla Casa Bianca l’incotro tra il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, l’omologo finlandese Sauli Niinisto e il Primo Ministro svedese Magdalena Andersson. Al centro del vertice trilaterale, a cui si aggiungerà anche la vicepresidente Usa Kamala Harris, la richiesta di adesione alla Nato di Helsinki e Stoccolma. Lo riporta Ria Novosti.
16.17 – “La Nato e l’Unione europea stanno ora collaborando più strettamente che mai. Sosteniamo l’Ucraina, ma lavoriamo anche su mobilità militare, questioni marittime e cyber, e lavoriamo insieme nei Balcani occidentali“. Lo ha detto il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg nel corso di una conferenza stampa congiunta con il Primo Ministro danese Mette Frederiksen. “Accolgo con favore gli sforzi dell’Ue in materia di difesa. Se fatto nel modo giusto rafforzerà la Nato e l’Unione europea”, ha aggiunto.
16.04 – “Ho avuto una conversazione telefonica con il Primo Ministro britannico Boris Johnson. L’ho informato sull’andamento delle ostilità e sull’operazione di salvataggio dei militari dall’Azovstal. Abbiamo discusso del supporto alla difesa, dei modi per esportare prodotti agricoli dall’Ucraina e importare carburante“. Così su Twitter il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
15.52 – Prosegue l’evacuazione dei militari ucraini dall’acciaieria Azovstal di Mariupol. Lo ha reso noto il Generale e vice capo del dipartimento per le operazioni principali dello stato maggiore delle forze armate ucraine Oleksiy Gromov. “A Mariupol in questo momento l’intensità delle ositlità si è ridotta. Stiamo prendendo misure per l’evacuazione dei nostri eroi”, ha spiegato Gromov. Lo riporta Ukrinform.
15.33 – La Cina è in trattative per acquistare petrolio di Mosca a prezzi scontati per ricostituire le sue scorte strategiche. Lo riporta Bloomberg precisando che Pechino sta rafforzando i rapporti energetici con la Russia proprio mentre l’Europa sta lavorando a un embargo.
15.26 – “La Russia chiede la revoca delle sanzioni per lo sblocco dei porti ucraini, ricattando il mondo con la crisi alimentare. Un comportamento tipico di un Paese terrorista che prende ostaggi e chiede un elicottero pieno di dollari. Non ci sono sciocchi. Se chiedono la revoca delle sanzioni, dobbiamo stringere il cappio“. Così su Twitter il Consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.
15.19 – L’Australia fornirà all’Ucraina 14 veicoli corazzati M113 per il trasporto delle truppe e 20 veicoli Bushmaster per la mobilità protetta, lo rende noto l’Australian Defence Magazine. Il Governo australiano fornirà inoltre all’Ucraina 60 pallet di forniture mediche “donati da cittadini australiani”, oltre a tre pallet di apparecchiature per il monitoraggio delle radiazioni e alcuni dispositivi di protezione individuale. Lo riporta il Kyiv Independent.
15.06 – Mosca riaprirà i porti ucraini se l’Occidente eliminerà le sanzioni sull’export. Lo ha dichiarato il viceministro degli esteri russo Andrei Rudenko a Interfax. Secondo Rudenko la prima causa della crisi alimentare è rappresentata dalle “sanzioni imposte alla Russia da Stati Uniti e Ue, che ostacolano la libertà di commercio, in particolare dei prodotti alimentari, tra cui il grano“. “Quindi – aggiunge Rudenko – se i nostri partner vogliono una soluzione è necessario anche risolvere i problemi legati alla revoca delle restrizioni imposte alle esportazioni russe“, conclude.
14.22 – Approvato alla Camera il Decreto Legge Ucraina bis. Via libera definitivo al testo del Dl, approvato a Montecitorio con 336 voti favorevoli, 51 contrari e due astenuti.
13.36 – Mosca è pronta a tornare negoziare con l’Ucraina, ma Kiev deve essere disponibile a proseguire i colloqui. Lo ha dichiarato il vice Ministro degli Esteri russo Andrei Rudenko, citato da Ria Novosti. Secondo Rudenko la Russia tornerà a dialogare non appena Kiev vorrà tornare al tavolo delle trattative poiché “il processo negoziale non è stato interrotto da noi. È stato messo in pausa dai partner ucraini”.
13.22 – Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha affermato di non poter commentare il piano proposto dall’Italia per una soluzione pacifica della situazione in Ucraina, poiché i suoi dettagli non sono ancora noti al Cremlino. Lo riporta la TASS. “Sfortunatamente, non conosciamo i dettagli di questo piano – spiega Peskov – non posso dire se questo sia stato in qualche modo strutturato attraverso i canali diplomatici. Lo abbiamo appreso dai media. Per ora non posso commentare. Ma la partecipazione di tutti coloro che possono contribuire alla soluzione della crisi è accolta favorevolmente“, conclude.
13.14 – Sono 118.231 le persone arrivate finora in Italia dall’Ucraina. Si tratta di 61.659 donne, 16.830 uomini e 39.742 minori. Le destinazioni principali sono Milano, Roma, Napoli e Bologna. Rispetto a ieri l’incremento è di 797 ingressi nel territorio nazionale. Lo rende noto il Viminale su Twitter.
13.05 – Il futuro dei territori ucraini attualmente controllati dall’Esercito russo verrà deciso esclusivamente in base alla volontà dei residenti locali. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato da Interfax.
12.51 – Dieci civili sono morti, inclusi due bambini, e sette sono rimasti feriti durante i bombardamenti russi di oggi e ieri sulla Regione di Donetsk. Lo rende noto il capo dell’Amministrazione militare regionale Pavlo Kyrylenko, citato da Interfax Ukraine. “Il 18 maggio i russi hanno ucciso dieci civili del Donbass, sette a Lyman e tre a Bakhmut. Tra i morti ci sono due bambini, uno a Lyman e uno a Bakhmut. Altre sette persone sono state ferite oggi”, ha precisato Kyrylenko.
12.41 – La Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Abbiamo discusso passo dopo passo il piano dell’Ue per il soccorso e la ricostruzione in Ucraina presentato ieri dalla Commissione europea – scrive von der Leyen su Twitter – a breve arriverà una nuova erogazione di assistenza macrofinanziaria. Continuiamo a stare saldamente al fianco dell’Ucraina”, conclude.
12.28 – La Turchia si opporrà all’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato. Lo ha dichiarato il Presidente turco Recep Erdogan specificando che Ankara non può permettersi di rinunciare al gas russo. Lo riporta NEXTA.
12.18 – “La solidarietà europea verso l’Ucraina deve continuare ad essere la priorità per il futuro. Serviranno scelte coraggiose come vietare gas e petrolio russo“ Lo ha dichiarato la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola intervenendo a Padova in occasione degli 800 anni dell’Università. “Non possiamo continuare a finanziare le atrocità russe commesse contro i nostri concittadini – prosegue Metsola – i nostri sacrifici di oggi sono investimenti per un futuro di democrazia e di pace e sappiamo che senza libertà c’è solo l’illusione della pace“, conclude.
10.31 – “La pace è scontata solo se siamo disposti a difenderla”. Così il Cancelliere tedesco Olaf Scholz intervenendo davanti Bundestag questa mattina. “Questa è la lezione brutale che arriva dall’attacco della Russia all’Ucraina – aggiunge Scholz – viviamo ancora una volta una situazione in cui, quanto più grande è la pressione dall’esterno, tanto più coesa e decisa agisce l’Unione europea”, conclude.
10.22 – Sono almeno 231 bambini ucraini rimasti uccisi dall’inizio dell’invasione russa, e almeno 427 quelli feriti. Lo rende noto il Difensore civico dei diritti umani ucraino Lyudmyla Denisova, citata dal Kyiv Independent. Le cifre potrebbero essere più elevate poiché non includono le vittime nelle aree in cui sono in corso le ostilità e in quelle occupate dall’Esercito russo.
10.11 – Circa la metà delle 54 società straniere che hanno contratti con Gazprom per l’acquisto del gas russo hanno aperto conti bancari in rubli, nella prospettiva di accettare le nuove modalità di pagamento richieste da Mosca. Lo ha detto il vice Premier russo Alexander Novak, citato dalla TASS.
09.55 – “L’ambiguità strategica sulla prospettiva europea dell’Ucraina praticata da alcune capitali dell’Ue negli ultimi anni è fallita e deve finire. Ha solo rafforzato Putin“. Questa l’accusa del Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba nei confronti dei leader occidentali. “Non abbiamo bisogno di surrogati per lo status di candidato all’Ue che mostrino un trattamento di seconda classe nei confronti dell’Ucraina e feriscono i sentimenti degli ucraini”, ha aggiunto.
09.37 – “Per impedire che la crisi umanitaria si aggravi dobbiamo raggiungere prima possibile un cessate il fuoco e far ripartire i negoziati. E’ la posizione dell’Italia, dell’Ue e l’ho condivisa con Biden“. Così il Presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso di un’informativa al Senato sulla guerra in Ucraina. “L’Italia si muoverà con i partner europei e gli Alleati per ogni possibilità di mediazione, ma sarà l’Ucraina, e non altri, a decidere quale pace accettare. Una pace senza Ucraina non sarebbe accettabile”, ha aggiunto.
Secondo le stime del Governo l’Italia potrà rendersi indipendente dal gas russo nel secondo semestre del 2024, ma i primi effetti di questo processo saranno visibili entro la fine del 2022. “Durante la mia visita a Washington ho condiviso con il Presidente Biden la strategia energetica italiana e siamo d’accordo sull’importanza di preservare gli impegni sul clima che l’Italia intende mantenere”, ha precisato il Premier. E ancora: “Serve una iniziativa condivisa che sblocchi i milioni di tonnellate di grano bloccati nei porti nel sud dell’Ucraina. Tutte le parti in causa aprano una parentesi umanitaria per evitare uno scenario che farebbe morire milioni di persone“, conclude Draghi.
09.22 – “Il costo dell’invasione russa in termini di vite umane è terribile, la scorsa settimana sono state ritrovate fosse comuni a Kiev. L’Italia ha offerto sostegno per indagare sui crimini di guerra“. Lo ha dichiarato il Premier Mario Draghi in apertura dell’informativa al Senato sulla guerra in Ucraina.
“La guerra in Ucraina è giunta al suo 85esimo giorno – prosegue Draghi – la speranza dell’Esercito russo di conquistare vaste aree in tempi brevi si è scontrata con la convinta resistenza del popolo ucraino. La Federazione russa si è ritirata da ampie zone del paese, l’avanzata procede molto più lentamente del previsto. Ora il rischio è quello di una crisi alimentare, l’indice dei prezzi dei prodotti alimentari è salito e ha toccato a marzo massimi storici. Si rischiano effetti disastrosi in particolare per alcuni paesi di Africa e Medio Oriente“, conclude.
09.05 – “Non offriteci un cessate il fuoco: questo è impossibile senza il ritiro totale delle truppe russe. L’Ucraina non è interessata a una nuova ‘Minsk’ e a una nuova guerra tra pochi anni”. Lo scrive su Twitter il Consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak precisando che “fino a quando la Russia non sarà pronta a liberare completamente i territori occupati, la nostra squadra negoziale sarà composta da armi, sanzioni e denaro“.
08.55 – Nel 2022 l’Ucraina produrrà la metà del grano raccolto lo scorso anno. Lo ha annunciato il Ministro dell’agricoltura di Kiev Mykola Solsky nel corso di un intervento all’Onu. A pagare il prezzo dell’invasione russa dell’Ucraina saranno “tutti i Paesi del mondo, a causa della carenza di grano“, ha avvertito Solsky.
Il conflitto tra Russia e Ucraina giunge all’ottantacinquesimo giorno, la cittadina portuale di Mariupol è ormai totalmente sotto il controllo dell’Esercito russo. I combattenti dell’acciaieria Azovstal si sono arresi, ma nei tunnel dell’impianto siderurgico rimangono ancora asserragliati i comandanti insieme agli ultimi resistenti. Dubbi sulla sorte dei militari ucraini evacuati: il Governo di Kiev propone uno scambio di prigionieri con Mosca, mentre per la Duma vanno processati.
Finlandia e Svezia hanno consegnato alla Nato la richiesta formale di adesione, “un passo storico” secondo il Segretario generale Stoltenberg. Per il Presidente del Consiglio Mario Draghi occorre accelerare il processo, il Presidente turco Erdogan contrario all’ingresso di Helsinki e Stoccolma nell’Alleanza atlantica. Nel frattempo Mosca ha deciso di espellere 24 diplomatici italiani, 34 diplomatici francesi e 27 spagnoli, come misura di ritorsione per l’espulsione di funzionari russi.
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