Concessi gli arresti domiciliari ai due imputati, Castellino e Aronica, accusati di essere tra i protagonisti dell’assalto alla sede romana della Cgil. La decisone della scarcerazione per i due è arrivata per un motivo ben preciso
Sono stati scarcerati da Rebibbia, il leader di Forza Nuova Giuliano Castellino e l’ex Nar Luigi Aronica. I due imputati hanno ottenuto così gli arresti domiciliari.
La stessa misura cautelativa era stata ottenuta ad aprile scorso da Roberto Fiore, altro accusato, insieme a Catellino e Aronica di aver assalito la sede romana della Cgil durante il corteo no green pass dello scorso 9 ottobre.
Quel giorno la sede del sindacato è stata smembrata con atti vandalici da un gruppo di militanti neofascisti guidato sia da Forza Nuova che dal “no vax” Nicola Franzoni. Castellino, Fiore e Aronica sono stati accusati, a vario titolo di istigazione a delinquere, resistenza, devastazione e saccheggio. Ma dopo l’arresto, ora gli aggressori sono fuori.
Assalto Cgil, Castellino e Aronica fuori dal carcere | Concessi i domiciliari
Giuliano Castellino e Luigi Aronica erano detenuti nel carcere di Rebibbia dopo l’assalto alla sede della Cgil a Roma. Entrambi, ora, sconteranno la pena ai domiciliari per le “attenuate esigenze cautelari”.
Il processo iniziato lo scorso 2 marzo ha come protagonisti dell’aggressione non solo il leader di Forza Nuova e l’ex Nar, ma anche Roberto Fiore, i militanti Salvatore Lubrano, Lorenzo Franceschi, detto “Il Ciclone” e Luca Castellini.
Tra gli altri imputati anche l’ex dei Nuclei Armati Rivoluzionari, Salvatore Aronica, l’ultrà della Lazio Massimiliano Petri e Pamela Testa.
Nello scorso mese l’aggressione alla sede romana della Cgil è giunto all’attenzione del Copasir – ovvero il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – il quale ha cercato di far chiarezza anche sui possibili torbidi legami tra Roberto Fiore (Forza Nuova) e i servizi segreti di Paesi stranieri.
La vera strategia dell’assalto alla Cgil di Roma
Dalle indagini sui fatti accaduti alla sede della Cgil di Roma, è sempre più evidente che gli atti vandalici siano stati solo un modo per depistare la polizia e mettere in pratica il vero scopo dell’assalto.
L’obiettivo degli aggressori sarebbero stati i “palazzi del potere”. Lo scopo: far arrivare le forze dell’ordine proprio alla sede sindacale, per poi dirigersi verso Montecitorio. Le parole di Franzoni così come citate da Repubblica, spiegano la strategia adottata in quell’occasione dal gruppo di Forza Nuova:
“Quando si stabilisce che comanda uno, deve comandare uno e tutti dietro. La strategia per andare a occupare la Cgil la stabiliamo in otto, si va ad occupare la Cgil, chi non è di squadra non può far parte del gruppo. Lo abbiamo stabilito all’una…Cgil…invece c’eran due scemi…Montecitorio, Montecitorio…Se noi facevamo un diversivo e andavamo prima alla Cgil e tornavamo lo prendevamo Montecitorio, ma ci sono due scemi che vogliono comandare e che rovinano tutto dovevamo dire e fare quello che ha detto Giuliano Castellino e Pamela”.