Cold Case, svelata l’identità della “ragazza appesa” | Dopo 32 anni la famiglia conosce la verità

Dopo 32 anni è stata identificata la “ragazza appesa”. Un cold case mai risolto, di cui ora si ricomincia ad indagare. All’epoca la giovane donna identificata aveva appena 19 anni. 

Era stata trovata il 4 settembre del 1990, ed ora dopo 32 anni è stata rivelata l’identità della ragazza ritrovata appesa in una pineta. All’epoca nessuno aveva prelevato il dna. A risolvere il mistero una trasmissione televisiva sui crimini.

Cold Case, svelata l’identità della “ragazza appesa”

Per ora ci sono solo impronte e fotografie post mortem della vittima, alla quale non era mai stato prelevato il dna. Ma quel corpo sembrerebbe essere quello di Evi Anna Rauter, una cittadina italiana che all’epoca aveva 19 anni ed abitava a Lana in Alto Adige. La ragazza, nata il 2 giugno del 1971 a Cermes tra Lana e Merano, era stata vista l’ultima volta il 3 settembre del 1990 a Firenze quando aveva fatto visita alla sorella.

Il giorno successivo alle otto del mattino, il suo corpo era stato trovato appeso ad un albero a 40 centimetri dal suolo a Portbou, località della Costa Brava spagnola. Il 6 settembre la sorella di Evi aveva sporto denuncia di scomparsa alla Polizia del capoluogo toscano. Nel verbale erano stati indicati gli abiti che la ragazza indossava, salopette di jeans, maglietta turchese, scarpe nere e un orologio Casio. La ragazza appesa ritrovata in Spagna era vestita esattamente nello stesso modo.

Cold Case, svelata l’identità della “ragazza appesa”. Chi ha svelato il mistero

All’epoca, nonostante non si conoscesse l’identità della giovane vittima, erano stati notati tre particolari: il nodo professionale del cappio, il viso della vittima rivolto verso l’albero e l’assenza di tracce di terra sui piedi nudi, come se la ragazza fosse stata trasportata in quel posto già morta. 

Cold Case, svelata l’identità della “ragazza appesa”. Si tratta di un’italiana

Per la Guardia Civil e il medico legale Rogelio Lacaci, il caso era stato liquidato come suicidio e non erano state fatte ulteriori indagini. Per questo non c’era stato nessun collegamento con la denuncia di scomparsa fatta in Italia. Dopo 21 anni il Tribunale di Bolzano era stata chiesta la dichiarazione di morte presunta di Evi Anna di cui non si era saputo più nulla. Tutto questo fino a che il 23 aprile scorso il canale privato Austria TV ha mandato in onda l’episodio ‘Das erhängte Mädchen‘ (appunto ‘la ragazza appesa’).

Dopo la trasmissione arrivò la mail di una donna di Bolzano che scriveva che la ragazza non identificata, poteva essere la diciannovenne Evi Anna Rauter. La presentatrice di’ ‘Crims‘ aveva poi contattato la sorella che ha confermato che si trattava della stessa ragazza. Ora dopo 32 anni sappiamo che è mia sorella ma non sappiamo cosa sia successo in quelle 20 ore tra quando ha lasciato il mio appartamento a Firenze ed è arrivata a Portbou. Questo rimane un mistero“. Ha raccontato la sorella di Evi. 

Le parole della famiglia

Io e la mia famiglia siamo convinti che si tratti di lei, ma non abbiamo nessun documento ufficiale della polizia”, ha detto la sorella chiedendo la massima discrezione. Ora le autorità austriache e italiane potrebbero riaprire il caso. In Spagna non è più possibile, perché dopo 30 anni gli omicidi vanno in prescrizione.

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