Sarebbe gravemente malato il presidente cinese Xi Jinping e si rifiuterebbe di farsi curare. La clamorosa indiscrezione che sta facendo tremare la Cina, spaventata da possibili, e gravi, ripercussioni.
L’agenzia di stampa Ani, ha lanciato una vera e propria bomba sul presidente cinese Xi Jinping. Secondo questa soffrirebbe di un aneurisma celebrale mortale, che si rifiuterebbe di curare. La sua guida e le sue decisioni vacillerebbero e c’è già chi sta cercando di eliminarlo dalla vita politica.
Le voci sullo stato di salute del presidente cinese Xi, girano da anni. Molto spesso sono state raccontate come forma di propaganda per indebolire la sua figura di leader, e soprattutto quella di una nazione potentissima che da sempre per la sua influenza, ha spaventato il mondo. Ora però queste voci sono diventate qualcosa di più, supportate sia da grandi errori del presidente, ed ora anche da un’agenzia stampa. “Il presidente cinese Xi Jinping soffre di un aneurisma cerebrale mortale“.
Lo scrive l’agenzia di stampa Ani, secondo cui sarebbe malato già dalla fine del 2021. Il 68enne però rifiuterebbe di essere curato soprattutto perché necessiterebbe di un intervento chirurgico dagli esiti insicuri. La stampa mondiale a questa notizia, ha fatto un collegamento sui tanti errori e scelte discutibili, prese ultimamente dal presidente. Dalla sua inspiegabile assenza dalle Olimpiadi invernali di Pechino, al suo zoppicare nel 2019, durante una visita in Italia e Francia. Inoltre rivolgendosi al pubblico a Shenzhen nell’ottobre 2020, al culmine della pandemia di Covid, gli osservatori hanno notato il suo modo di parlare lento e la sua tosse.
Xi Jinping, preoccupa la rivelazione sulla grave malattia e i timori di chi trama nell’ombra
Proprio per questo, si stanno moltiplicando i timori che qualcuno possa approfittare di questa situazione di debolezza. Addirittura si parla di un possibile colpo di stato, dopo le misure estreme di blocco, prese dal presidente Xi per contrastare il Covid.
Tutti hanno negli occhi le terribili immagini dei cittadini imprigionati nei loro appartamenti per portare i contagi della Cina a zero. Test di massa e quarantene radicali. La strategia brutale ha visto restrizioni estreme imposte a paesi e città, con solo pochissimi infetti, costringendo migliaia di persone ad essere sigillate nelle proprie case senza viveri e acqua. Ma non c’è solo il Covid. il premier Li Keqiang ha lanciato l’allarme sulla situazione occupazionale definita “complicata e grave”, causata proprio dalle misure di blocco. E per questo i messaggi contrastanti dei capi di governo cinesi hanno sollevato dubbi sul fatto che ci sia una spaccatura ai vertici del partito.
Gli esperti hanno già predetto che Xi potrebbe essere estromesso da rivali stufi del regime del Paese entro i prossimi 18 mesi. Roger Garside, autore di “China Coup: The Great Leap to Freedom”, ha detto che sarà cacciato da oppositori interni al Partito Comunista Cinese in un colpo di stato a Pechino. L’ex diplomatico ritiene che la principale minaccia per Xi proverrà proprio dall’interno e non tanto dalla popolazione stufa. Ha affermato che la politica cinese zero Covid potrebbe essere la rovina del presidente, perché la sua strategia esagerata ha “bloccato il paese in isolamento” dal resto del mondo. Tutto questo ovviamente se non interverrà prima la malattia, a mettere fuorigioco Xi visto il suo caparbio rifiuto di curarsi.