L’assalto a Confindustria in occasione della manifestazione studentesca del 18 febbraio ha portato la Digos di Torino all’esecuzione di 11 misure cautelari. Il gip ha così espresso il suo pensiero: “Fu violenza gratuita”
Per l’assalto all’Unione Industriali avvenuta il 18 febbraio 2022 nel capoluogo piemontese in occasione di una manifestazione studentesca, gli investigatori della Digos di Torino è intervenuta con l’esecuzione di undici misure cautelari.
Delle undici persone fermate, tre sono in carcere, quattro agli arresti domiciliari e altri quattro con obbligo di firma. Le accuse mosse nei loro confronti sono di lesioni aggravate, violenza e resistenza.
L’indagine portata avanti dalla Digos di Torino, guidata da Carlo Ambra, ha portato al fermo undici persone. Gli accusati avrebbero agito in modo violento utilizzando bastoni, petardi e lancio di oggetti davanti la sede di Confindustria in via Vela, a Torino, con l’obiettivo di fare irruzione nei locali.
Il dirigente della Digos, il dott. Ambra, ha spiegato che i manifestanti dopo aver lanciato delle uova contro il palazzo, hanno forzato la porta d’ingresso per entrare negli uffici, ma in quel caso, le forze dell’ordine hanno bloccato il tentativo di invasione del collettivo.
Come riportato dall’Ansa, nell’assalto a Confindustria, avvenuto durante la manifestazione contro l’alternanza scuola-lavoro, rimasero feriti sei carabinieri e un agente della polizia.
Tra gli antagonisti arrestati questa mattina dalla Digos risulta anche un militante del centro sociale Askatasuna che con un bastone quel 18 febbraio ferì in modo grave un vice commissario di polizia. Per il militante sono scattate le manette.
Mentre, una delle leader del movimento studentesco torinese nonché attivista del centro sociale Askatasuna, avrebbe istigato, quel giorno, la folla all’azione. Usando un megafono avrebbe incitato i manifestanti all’attacco.
“Abbiamo aperto le porte di Confindustria, non ci facciamo intimidire dalla polizia, andiamo avanti, andiamo dentro. Non facciamo passi indietro, stiamo vincendo, siamo fortissimi, Confindustria è sotto attacco. Possiamo piegarli”.
Anche per lei, stamani, è scattata la misura cautelare con gli arresti domiciliari. Per il gip, che ha disposto le undici misure cautelari, l’assalto dei militanti “fu una violenza gratuita”.
Il vero obiettivo dei manifestanti era quello di “caricare le forze dell’ordine, strumentalizzando una questione di elevato valore simbolico (la morte dei due stagisti)”.
Secondo il giudice, quella manifestazione non si è svolta nel classico “diritto di manifestare il proprio pensiero o di esprimere la propria posizione, anche usando toni accesi, su una questione di importante attualità, bensì, un semplice esercizio di violenza gratuita fine soltanto a se stessa”.
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