La maxi indagine portata avanti dalla polizia di Stato per il riciclaggio di opere d’arte e traffico di droga si è conclusa con l’arresto di 31 persone. L’operazione investigativa ha coinvolto circa 200 agenti in tre Paesi europei
La conclusione dell’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano – Direzione distrettuale antimafia, ha portato all’arresto 31 persone.
Gli indiziati sono tutti collegati a un’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga e riciclaggio di opere d’arte. Agivano in stretto contatto con importanti trafficanti sudamericani ed esponenti di spicco della criminalità organizzata.
La maxi operazione ha coinvolto duecento agenti di polizia. L’ordinanza di custodia cautelare ha interessato 31 persone accusate di essere collegate a un’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di elevati quantitativi di droga e legata al narcotraffico sudamericano.
L’indagine ha coinvolto diversi stati europei. Per tale motivo l’operazione investigativa ha visto la cooperazione internazionale coordinata da Eurojust.
Tra i paesi interessati, oltre l’Italia anche l’Olanda, la Spagna e la Lituania. Le forze dell’ordine hanno così eseguito gli arresti, svolto circa 50 perquisizioni e sequestrato una galleria d’arte moderna ad Amsterdam nella quale venivano riciclati gli utili del narcotraffico attraverso l’acquisto anche di opere d’arte di importanti artisti di strada.
La maxi operazione in Italia ha interessato la zona di Milano e Como dove sono stati sequestrati conti correnti di due aziende di logistica e trasporti. Perquisizioni a tappeto anche in un noto circolo riconducibile a un gruppo di motociclisti di Cologno Monzese.
L’attività investigativa condotta dagli agenti dell’Unità Specializzata Antidroga della Squadra mobile della Questura di Milano è iniziata nel settembre del 2019. L’operazione ha visto anche il supporto di Europol, Interpol e SI.RE.NE.
Delle 31 persone arrestate, 21 sono in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 7 sottoposti all’obbligo di firma.
Al vertice dell’associazione criminale è stato individuato un pregiudicato italiano di 41 anni, broker di stupefacenti nonché titolare di una galleria d’arte ad Amsterdam, luogo dove avvenivano gli illeciti.
L’uomo, che nelle chat nascoste utilizzava il nickname BANKSY, intratteneva rapporti con uomini legati ad associazioni di tipo mafioso molto in vista come il broker Raffaele Imperiale e il latitante Vincenzo Amato.
Proprio con il latitante Amato il broker “Banksy” avrebbe organizzato un’importazione di 617 chili di hashish dalla Spagna verso l’Italia nel 2020. Nell’importazione della droga sul territorio lombardo un ruolo attivo è stato svolto da due appartenenti al gruppo degli Hells Angels, che agivano da corrieri.
Così gli investigatori hanno individuato i due imprenditori nel campo della ristorazione come appartenenti alla piccola cellula di trafficanti lombardi.
Questa scoperta ha portato gli agenti all’individuazione del broker internazionale “Banksy”. Secondo quanto emerso delle indagini attualmente in fase preliminare, il broker, contando sull’appoggio di una vasta rete operante in Europa, Sud America e Turchia, avrebbe fatto arrivare in Italia ingenti quantitativi di cocaina, ketamina e hashish utilizzando macchine estere e corrieri sempre diversi.
Da qui, l’operazione di polizia ha preso l’avvio portando alla luce il traffico internazionale di droga e riciclaggio di opere d’arte.
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