La Direzione Distrettuale Antimafia ha smantellato un giro di narcotraffico e riciclaggio di droga e opere d’arte. 31 persone arrestate, diversi indagati eccellenti, tra cui Alberto Genovese. L’imprenditore già al centro di un’altra inchiesta con accuse di violenza sessuale.
Una maxi operazione dell’Antimafia che ha permesso di sgominare un banda di criminali che, oltre ad avere legami con Narcos sudamericani e lituani, riciclava i soldi della droga acquistando opere d’arte.
L’indagine allargata tra Olanda, Spagna e Lituania, ha portato all’arresto di trentuno persone. Di queste, 21 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 7 sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il gruppo avrebbe rifornito di droga anche la movida milanese, tanto da arrivare a clienti illustri, tra questi ci sarebbe anche Alberto Genovese. L’imprenditore ai domiciliari in una struttura di cura per l’inchiesta di “Terrazza Sentimento“, con accuse gravi, ora risulterebbe indagato in questo nuovo filone di indagine.
L’azione per mettere fine al traffico internazionale ha coinvolto quasi duecento agenti sul territorio nazionale e all’estero, è stata condotta dalla polizia e coordinata dalla Direzione distrettuale Antimafia di Milano. Indagini durate mesi ed è partita da un’inchiesta su un gruppo di criminali milanesi che avrebbe avuto rapporti con alcuni trafficanti sudamericani. Come spesso accade nel narcotraffico il contatto arriva proprio da referenti italiani in Sud America. Tra questi anche un boss poi deceduto in un incidente stradale, considerato uomo ponte. Abilissimi i movimenti della banda criminale, che usavano ogni mezzo per non farsi intercettare, come telefoni criptati, e nomi di fantasia tra cui Obi Wan Kenobi. Nonna Papera o Pinocchio.
Con la droga che arrivava, secondo quanto emerso dalle indagini si sarebbero riforniti anche molti spacciatori lombardi, laziali, pugliesi e abruzzesi, c’è di tutto: cocaina, ketamina e hashish. La roba come si dice in gergo finiva anche nei party privati milanesi.
Attualmente sono in corso anche sequestri di conti correnti di due aziende di logistica e trasporti tra le località di Pero e Como. Sigilli anche alla galleria d’arte moderna ‘RT3035 Gallery’ situata nel centro di Amsterdam e ritenuta, al momento, luogo per riciclare parte dei proventi del narcotraffico accumulati dal broker. Con questi, attraverso vendite fittizie venivano acquistate opere d’arte di famosi esponenti del mondo della street art come Bansky, nome con cui si faceva chiamare il broker. In tutto questo il ruolo di Genovese è marginale, ma non di poco conto.
Stando a quanto sostiene l’accusa, in una sola occasione apparirebbe il coinvolgimento di Genovese. Avrebbe acquistato cento grammi di ketamina e cocaina da Manuel Zucca nome d’arte Nestor, uno dei presunti organizzatori della rete lombarda del narcotraffico scaturito dalle forniture di stupefacente procurate dal broker internazionale Andrea Deiana. La compravendita risalirebbe al 12 novembre 2019, e lo scambio tra l’imprenditore e un incaricato di Zucca, sarebbe avvenuto, secondo gli accertamenti degli investigatori della sezione Narcotici, nell’attico in centro a Milano. La famosa “Terrazza Sentimento”. Per questo episodio. il pm Silvia Bonardi non ha richiesto al gip la misura cautelare nei confronti di Genovese.
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