La guerra in Ucraina non si placa e adesso Vladimir Putin punta dritto sui porti del Paese: quali sono gli obiettivi della Russia e perché c’è così grande attenzione per questi luoghi.
Notte movimentata a Odessa con il lancio di sette missili contro la cittadina. La tensione è sempre più crescente e non si intravedono spiragli di luce dopo le parole rilanciate da Vladimir Putin in occasione della parata militare per celebrare la Giornata della vittoria. I negoziati di pace sono ancora un miraggio al momento difficile da concludere nel migliore dei modi.
Un nuovo bombardamento ha colpito intanto Odessa e anche un centro commerciale cittadino. C’è una vittima e almeno cinque feriti, ma il bilancio potrebbe aumentare con il passare delle ore. Nel frattempo Biden e Draghi terranno a breve un colloquio a Washington per stabilire tutta una serie di nuove misure.
C’è attesa per l’incontro a Washington fra il presidente statunitense Joe Biden e Mario Draghi. Il premier italiano è giunto negli Stati Uniti per parlare con la Casa Bianca sulla vicenda della guerra in Ucraina. I due leader parleranno di possibili sanzioni nei confronti di Vladimir Putin e della Russia, aiuti alla popolazione ucraina, sicurezza energetica europea e lotta ai cambiamenti climatici.
Il nuovo bollettino dello Stato maggiore delle forze armate in Ucraina analizza la possibilità dei russi di sabotare l’industria chimica in Ucraina. A riportare la notizia è Ukrinform. Confermati anche nuovi attacchi verso la parte est del Paese, così come bombardamenti senza sosta contro l’acciaieria Azovstal di Mariupol. La conferma arriva direttamente dal ministero della Difesa ucraino citato dalla BBC. I russi vorrebbero ostacolare anche il motore economico dell’Ucraina bloccando i porti e rendendoli non accessibili. Ecco intanto le immagini che mostrano le conseguenze riportate dai bombardamenti.
Zelensky ha chiesto alla comunità internazionale di adottare misure immediate per porre fine al blocco della Russia nei porti del Paese. L’obiettivo è quello di consentire le spedizioni di grano, così da evitare una crisi alimentare di livello globale. Di recente proprio il porto di Odessa è stato colpito da diversi missili. “Senza le nostre esportazioni agricole, dozzine di Paesi in diverse parti del mondo sono già sull’orlo della carenza di cibo“, ha dichiarato il presidente ucraino.
Volodymyr Zelensky commenta intanto l’iter avviato per l’ingresso in Europa. “Oggi abbiamo compiuto un altro passo – un passo molto importante e non solo formale – sulla nostra strada verso l’Unione europea. L’Ucraina ha presentato la seconda parte delle risposte ad un questionario speciale che sarà compilato da ciascun paese che aspira a far parte dell’Unione Europea. Di solito ci vogliono mesi. Ma abbiamo fatto tutto in poche settimane“, ha concluso Zelensky nel consueto videomessaggio notturno.
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