I militari ucraini asserragliati nell’acciaieria Azovstal di Mariupol hanno lanciato un nuovo messaggio in cerca di aiuto prima che vengano uccisi dalle incursioni russe.
A chiedere aiuto è stato il capo dei marines che attraverso i social ha postato il suo grido d’allarme sperando in una salvezza al momento improbabile.
E’ affidato a un lungo e accorato post su Facebook l’ultimo appello di Serhiy Volyna, comandante della 36/ma brigata dei marines dell’esercito ucraino asserragliati nell’acciaieria Azovstal di Mariupol. Lo sguardo spiritato in un autoscatto in bianco e nero che accompagna il messaggio.
Il militare in queste settimane ha raccontato la vita nell’acciaieria sui social, con resoconti del dramma dai sotterranei della fabbrica-bunker.
Adesso chiede al mondo di fare in fretta dopo che e’ stata completata l’evacuazione dei civili intrappolati nelle “catacombe” di Azovstal.
“Solo i miei pensieri: cosa provo? Sembra come se mi fossi ritrovato in un reality show infernale, dove noi siamo i militari, combattiamo per le nostre vite, tentiamo ogni possibilità per salvarci – ha scritto il marines – e il mondo intero sta solo a guardare una storia interessante. Queste sceneggiature sono utilizzate in film e serie tv. L’unica differenza e’ che questo non e’ un film e non siamo personaggi di fantasia. Questa e’ la vita reale. Dolore, sofferenza, fame, tormento, lacrime, paura, morte – tutto reale!” ha aggiunto.
Tra l’assalto delle truppe russe e gli ultimi difensori ucraini di Mariupol – i suoi soldati e quelli del reggimento Azov – sembrano non esserci più ostacoli. Le parole del maggiore sono disperate ma anche indignate. “Cosa mi sorprende? – si chiede il militare – Il cinismo!!! Il cinismo umano non ha limiti!!!“.
“Ci sono regole generalmente accettate – aggiunge il comandante dei marines – sono le stesse per tutti, certificate da un mucchio di leggi, firme e sigilli, ma non funzionano! Allora a che servono?“. Parole dure, una vera e propria accusa di fronte all’incubo dei combattenti che, ricorda, anche oggi hanno rifiutato la resa, alzando bandiera bianca solo tatticamente per permettere l’uscita dei civili. Una richiesta d’aiuto che si conclude con la parola d’ordine di sempre della battaglia: “Gloria all’Ucraina!”.
“Stiamo preparando la seconda fase della missione di evacuazione: i feriti e i medici. Se tutti rispettano gli accordi. Se non ci sono bugie. E stiamo lavorando per evacuare i nostri militari. Tutti gli eroi a difesa di Mariupol“. Lo ha reso noto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky riferendosi ai soldati ancora asserragliati nell’acciaieria Azovstal, dopo che tutti i civili sono stati evacuati. “È estremamente difficile. Sono sicuro che tutti capiscono il motivo principale. Ma non perdiamo la speranza. Non ci fermiamo. Ogni giorno cerchiamo un’opzione diplomatica che possa funzionare “, ha aggiunto, come riporta Ukrinform.
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