Ormeggiato in Italia da mesi, Scheherazade, lo yacht appartenente a Vladimir Putin è stato bloccato. La decisione del congelamento è stata presa dal ministro dell’economia Daniele Franco dopo settimane di dubbi e tentennamenti.
Alla fine il ministro dell’economia italiano Daniele Franco ha firmato il congelamento del mega yacht Scheherazade. Era ormeggiato da alcuni mesi in rimessaggio al porto di Marina di Carrara. L’imbarcazione extra lusso lungo 140 metri e dal valore di ben 700milioni di euro apparterrebbe al presidente russo Vladimir Putin.
Sulla proprietà sono sorte molte domande. Anzitutto l’appartenenza dell’imbarcazione che parrebbe essere di Putin. Proprietà confermata anche da alcune fonti di intelligence internazionali, anche se ufficialmente non avrebbe ancora trovato riscontro nella documentazione, dove risulterebbe, invece, intestata all’oligarca Eduard Khudaynatov. La particolarità è che il magnate non è ad oggi presente nella blacklist degli uomini russi sanzionati.
Lo Scheherazade che avrebbe dovuto prendere il largo il prossimo mese, era presumibilmente diretto a Dubai dove già altri oligarchi russi hanno ormeggiato i loro mega yacht lontano dalle sanzioni dell’Ue.
A rendere noto il congelamento dello yacht è stato il ministero dell’Economia con una nota nella quale si legge.
“Il Comitato di sicurezza finanziaria ha proposto al Consiglio dell’Unione europea l’inserimento di tale soggetto nella suddetta lista. Su proposta dello stesso Comitato, il Ministro dell’economia e delle finanze, Daniele Franco, ha adottato il decreto di congelamento dell’imbarcazione Scheherazade, nelle more dell’adozione della misura restrittiva proposta all’Unione europea dallo stesso Comitato di sicurezza finanziaria”.
Le indagini condotte dalla guardia di finanza hanno portato alla luce la presenza di diversi collegamenti affaristici tra il titolare effettivo dell’imbarcazione e diversi elementi del governo russo nonché con altri soggetti sottoposti alle sanzioni dall’Ue.
Lo Scheherazade è ormeggiato da settembre 2021 nel porto di Marina di Carrara. Qui è stato sottoposto a lavori di manutenzione del costo complessivo di circa 6milioni di euro.
Al New York Times, un ex membro dell’equipaggio aveva rivelato che lo yacht era pronto per essere messo in mare a giugno. La fonte ha riferito che l’imbarcazione al suo interno presenta una spa, una piscina, due eliporti, un camino e un tavolo da biliardo progettato per resistere all’impatto delle onde.
La stranezza, dopo che i finanzieri avrebbero fermato lo Scheherazade, è proprio il personale di bordo (russo) subito sostituito da personale in prevalenza inglese. Sul proprietario “formale” del mega yacht, Eduard Khudaynatov, si sa che è l’ex presidente di Rosneft. In Italia è proprietario anche di una villa a Portofino.
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