Giorno 69 della guerra in Ucraina. Secondo gli ultimi dati dell’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, dall’invasione russa dell’Ucraina, sono 3.193 le vittime accertate fra i civili, compresi 72 bambini, 71 ragazze, 84 ragazzi e 734 donne. Intanto, il conflitto sembra impantanato e anche le mediazioni tra i Paesi sono a un punto morto. In tutto questo il ministro russo degli Esteri Sergei Lavrov ha parlato in diretta su Rete quattro, in un discorso a ruota libera, senza contraddittorio. Perché al Cremlino hanno deciso di parlare proprio con l’Italia? Al quotidiano online Free.it fa chiarezza l’analista Alberto Negri.
Per il suo messaggio agli italiani, il ministro degli Esteri di Mosca Sergei Lavrov ha scelto una trasmissione di Rete quattro. Una decisione presa non a caso, così da evitare il servizio pubblico prediligendo una rete filo-russa. Nessun contraddittorio, nessuna domanda. Il discorso ha provocato numerose polemiche in Italia, soprattutto per le parole di Lavrov. Ma la domanda che ci si è posti è, soprattutto, perché Mosca ha scelto di parlare solo con Cina, India e Italia? La redazione di Free.it lo ha chiesto all’analista Alberto Negri.
Cosa pensi di tutto quello è successo negli ultimi giorni? Cosa pensi della Russia?
“La Russia era contestabile su certe cose ma era comunque il Paese che aveva contribuito alla fine del terzo Reich, della Seconda guerra mondiale. Questa Russia è sparita e ora è guastata da una retorica che non corrispondente alla realtà, né storica né contemporanea. Questo è il vero problema. Le difficoltà che sta incontrando Mosca in questo conflitto in qualche modo devono essere coperte da una retorica che alla fine non giustifica tutto quello che sta accadendo.
È come se Mosca fosse alla ricerca di una giustificazione, di qualcosa che non c’è e che purtroppo è la realtà. Aver invaso un Paese, aver provocato distruzione e morte. Avere anche costretto le forze armate a una sorta di umiliazione. Perché, alla fine, l’esercito russo è lì che cerca di combattere ma non riesce a vincere una battaglia. Insomma…una delle decisioni più sbagliate che si siano viste nell’ultimo secolo”.
Perché Lavrov ha parlato solo con l’Italia, tra i Paesi europei?
“Perché l’Italia ha un rapporto secolare con la Russia. Mai dimenticare che l’Italia ha contribuito anche alla costruzione della Russia moderna. Pensa a Pietroburgo, all’architettura, alla musica. Tra le due nazioni c’è un rapporto lungo che si è stretto anche negli ultimi anni. Sembrano banalità, ma per esempio gli artisti italiani hanno sempre grande spazio. Cantanti, ballerini, musicisti. L’Italia, molto più di alti paesi europei, è un riferimento culturale per la Russia e la Russia è stata un riferimento culturale per l’Italia. Detto ciò, credo che Lavrov, in un malinteso senso di abbandono abbia pensato che l’Italia rinnegasse la Russia. Ma in realtà è la Russia che ha rinnegato sé stessa”.
Dunque, perché Lavrov ha deciso di parlare solo con India, Cina e Italia? Per cercare una sponda?
“Chi governa la Russia oggi ha pensato di trovare in tutti questi paesi un alleato. Ma non poteva trovare un alleato né cinese, né indiano né tanto meno italiano che potesse giustificare questa guerra, che non ha alcun senso. Questa è stata una decisione sbagliata eppure, Mosca non riesce a capacitarsi di questo.
Lavrov, l’analista Alberto Negri a Free.it | “Pensa che questi Paesi gli siano vicini…”
“Cerca alleati in questo momento, cerca una sponda, una giustificazione. Pensa che questi Paesi gli siano più vicini di alti. Sbagliando ancora una volta. Purtroppo, la Russia, ripeto, è vittima della sua stessa propaganda”.
Cosa pensi che succederà il 9 maggio?
“Io avevo pensato che il 9 maggio avrebbero finito questa operazione. In realtà sono ancora nel guado. Mi auguro solo che a un certo punto ci sia un momento lucidità nella fila della leadership russa per fermare questo conflitto. Prima che le cose possano degenerare ulteriormente. A questo punto, sembra che lo scontro, anche se per procura, sia tra la Nato e Mosca. Il rischio è che si vada verso una guerra molto lunga e che prenderà vari livelli. La quinta dimensione, per esempio, sarà sicuramente la guerra cibernetica”.