La guerra in Ucraina continua a mietere vittime fra civil e militari: nuovi attacchi all’acciaieria Azovstal di Mariupol. L’evacuazione in corso risulta alquanto complessa. Cosa sta accadendo.
Al via un nuovo corridoio umanitario per evacuare i civili da Mariupol. La decisione è stata confermata su Telegram dal consiglio municipale della città. Nel frattempo i bombardamenti sarebbero continuati in città e anche in altre zone del Paese. Valutazioni in corso anche per le persone che si trovano nell’acciaieria Azovstal. Prevista in questo caso un’altra organizzazione con il supporto delle Nazioni Unite e del Comitato internazionale della Croce Rossa.
Volodymyr Zelensky ha dichiarato che la difficoltosa evacuazione dallo stabilimento Azovstal risguarda esclusivamente i civili e non i soldati rimasti feriti durante i bombardamenti. A tal proposito, infatti, le Nazioni Unite non si sarebbero assunte alcuna responsabilità.
Si segnala un nuovo attacco russo contro l’acciaieria Azovstal di Mariupol. L’incendio è ben visibile da diverse zone della città. A diffondere la notizia è il vice del reggimento Azov Svyatoslav Palamar ‘Kalyna’ in un messaggio su Telegram. All’interno della struttura vi sarebbero ancora 200 civili e una ventina di bambini.
Continuano gli attacchi anche a Odessa, cittadina ucraina colpita da un nuovo attacco missilistico da parte della Russia. A confermare la notizia è Maxim Marchenko, capo dell’amministrazione militare regionale che ha rilasciato alcune dichiarazioni all’agenzia Unian. Morto un ragazzo di 15 anni e una ragazza ferita in modo grave. Crollato anche il tetto di una chiesa colpita dai bombardamenti.
Nel frattempo il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, ha pubblicato una nota sul proprio canale Telegram in merito ai rifornimenti di armi giunti all’Ucraina. “Tutti i capi di Stato dei Paesi che forniscono armi all’Ucraina devono essere consegnati alla giustizia come criminali di guerra“, ha ricordato il capo della camera bassa del Parlamento in Russia.
Discorso differente invece per il presidente dell’Ucraina ha pubblicato un videomessaggio nel quale si evince una decisione praticamente imminente. “Ci aspettiamo un nuovo pacchetto di sanzioni dall’Unione Europea nel prossimo futuro. Questo pacchetto dovrebbe comprendere passi chiari per bloccare i proventi energetici della Russia. Noi crediamo davvero in questo”, commenta Zelensky.
La situazione si fa sempre più complessa e lo stesso presidente ucraino chiede a gran voce di intervenire con nuove misure stringenti. “Affinché allo stato terrorista non venga dato un miliardo di euro al giorno per il carburante. Ma vale anche la pena prepararsi per le prossime sanzioni ora. In ogni caso dovremo bloccare tutte le operazioni di import-export con la Russia. Perché a Mosca fanno soldi su questo“, ha ricordato Zelensky nel videomessaggio notturno.
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