Una famiglia per bene, tranquilla, poi le urla per strada. I vicini che accorrono e Alice Scagni mamma di un bimbo di due anni, che muore accoltellata per mano di suo fratello. Un terribile fatto di cronaca che ha sconvolto l’intera città.
I vicini li ricordano come una coppia “riservata ma cordiale, bella, fantastica”. Nessuno di loro poteva immaginare ad una tragedia familiare del genere. “Una famiglia per bene, che si era costruita un nido d’amore dove vivere con il bambino di neppure due anni”. Questi i commenti di chi per caso, o attirato dalle urla, ha visto morire per mano del fratello la giovane Alice Scagni.
Un vero e proprio massacro, quella accaduto la sera del primo maggio in via Fabrizi, a Quinto, zona residenziale tranquilla di Genova, dove il più grave episodio di cronaca poteva essere qualche furto in appartamento. E invece proprio qui si è consumata una terribile tragedia familiare. Quella che ha visto morire Alice Scagni una giovane mamma di 34 anni, che con il marito conduceva una vita molto tranquilla.
Le urla per la strada hanno attirato l’attenzione dei vicini che prima si sono affacciati e poi precipitati per la strada per dare il primo soccorso dopo la scena dell’accoltellamento. “Le sue condizioni erano disperate, stava respirando affannosamente, non ha detto nulla, sembrava davvero che stesse per passare dalla vita alla morte, una scena che non auguro a nessuno di vedere mai”, dice Gabriele Quirino, uno dei vicini di casa, e uno dei primi a tentare di soccorrere la ragazza.
Diciassette coltellate alla sorella: come sono andati i fatti
Un altro vicino, giunto sul posto qualche istante prima, insieme al marito di lei, avrebbe fatto in tempo a vedere la scena dell’accoltellamento e ha provato a inseguire il presunto assassino, fermato qualche minuto dopo dagli agenti della squadra mobile, vicino al litorale di Quarto.
“Prima è arrivata la polizia, che ha provato a rianimare la ragazza, poi il 118, ma non c’era più niente da fare, e temo che se anche fossero arrivati prima non ci sarebbero state speranze. Siamo sconvolti“, continua a raccontare il vicino di casa. Nessuno nella zona aveva idea che in quella famiglia ci fossero tensioni tra Alice e suo fratello Alberto Scagni. Lui in strada l’ha colpita con almeno 17 coltellate ed è stato poi fermato dalla polizia con in mano ancora l’arma e i vestiti insanguinati. Un vero massacro per la donna, colpita all’addome, al torace e alla schiena.
Anche il marito di Alice non appena sentite le urla si è precipitato per la strada cercando di rianimarla. La donna era scesa poco prima per far fare una passeggiata al cane. Sul posto sono giunti gli agenti delle volanti, poi le indagini sono passate alla Squadra Mobile, diretta dal dirigente Stefano Signoretti. A occuparsi del caso è il pm di turno Paola Crispo, che in queste ore sta chiedendo la convalida dell’arresto del fratello, tenuto in stato di fermo tutta la notte in questura.
Alice Scagni uccisa dal fratello. Il movente
Secondo le prime indiscrezioni, i rapporti del fratello di Alice con la famiglia non erano buoni. Gli inquirenti hanno ascoltato alcuni parenti che hanno parlato di richieste di denaro da parte di Alberto Scagni, rimasto disoccupato da diverso tempo, ai propri familiari. Da gennaio l’uomo aveva iniziato a pressare sempre di più la sorella mandandole continui messaggi. Ma nell’ultimo periodo Alice e il marito, che in passato lo avevano sostenuto anche economicamente, avrebbero preso le distanze.
Alberto Scagni viene descritto come soggetto con problemi psichiatrici, anche se non risulta in cura presso i servizi della Asl. Abita in un’altra casa, nel quartiere di Sampierdarena, dove negli ultimi tempi ha avuto dissapori e liti con in vicini di casa. Venerdì scorso avrebbe tentato di bruciare la porta di ingresso dell’appartamento della nonna tanto da dover fare intervenire i vigili del fuoco. Nell’ultimo periodo a peggiorare la già critica situazione psicologica, aveva aggiunto l’abuso di alcol, tanto che recentemente era stato fermato dalla polizia per guida in stato di ebbrezza.