Giorno 68 di guerra in Ucraina. Questa mattina è iniziata l’evacuazione dalla Mariupol. Lo ha confermato il sindaco della città, secondo cui gli autobus andranno a prendere cittadini bloccati anche nei villaggi vicini di Mangush e Berdyansk. Intanto questa che si apre potrebbe essere davvero una settimana decisiva. E’ la settimana che ci porta al 9 maggio, data fatidica per i Russi. Cosa potrebbe accadere? Al quotidiano online Free.it Alberto Guidi, analista dell’Ispi.
La guerra in Ucraina sembra arrivata a un punto di stasi. La tensione è altissima ma le truppe, sia sul lato ucraino sia sul lato russo, non sembrano fare passi avanti. Si sta evacuando Mariupol, si cerca di trovare un appiglio per il dialogo. Ma intanto questa è la settimana decisiva per capire in che direzione andrà la guerra. E soprattutto quali sono le vere intenzioni di Putin. Si avvicina il 9 maggio, data che il capo del Cremlino aveva preannunciato indicativa. Ma in che modo? E a che punto è la guerra?. Al quotidiano online Free.it Alberto Guidi, analista dell’Ispi.
Dal suo punto di vista, quali prospettive si aprono.
“In questo momento le prospettive non sono delle più rosee. Perché vediamo crescere la tensione su tutti i fronti mentre non vediamo progressi dal punto di vista negoziale. Tutti i paletti che erano stati mesi all’inizio della guerra, ormai due mesi fa, sono saltati. In Ucraina stanno arrivando sempre più armamenti. Dal punto di vista della Russia, le provocazioni ormai non si contano. L’attacco di giovedì a Kiev, alla presenza di Guterres, è l’ennesima dimostrazione. I due Paesi sembrano fare fatica a fare qualsiasi passo avanti, sia sul campo che dal punto di vista dei negoziati”.
Questa settimana cosa potrebbe succedere?
“Molti dicono che questa settimana e la successiva potrebbero essere quelle decisive per la guerra. Sicuramente avremo un’idea più chiara di quanto i russi sono in grado di sfondare. Per ora non sembrano tanto in grado di farlo.
E poi si avvicina il 9 maggio, data importante per Mosca, indicata come data simbolica. Vedremo cosa succederà e come si comporterà l’armata russa”.
Cosa potrebbe accadere?
“Vedremo come agirà la propaganda russa. Cioè, se accetterà di trasformare la sua narrativa da operazione speciale a guerra vera e propria. Forse per chiedere più risorse. Sicuramente ci saranno sviluppi importanti, ma sicuramente la guerra andrà avanti”.
Le continue provocazioni della Russia potrebbero provocare una reazione della Nato? O per fortuna siamo ancora lontani? Cosa porterebbe a un conflitto aperto?
“Siamo ancora molto lontani da questa prospettiva. Perché un attacco vero e proprio un attacco contro la Nato non c’è stato. Questo sarebbe l’unico motivo per cui scattasse una operazione dell’Alleanza Atlantica. Qualora la Russia colpisse un trasferimento di armi all’Ucraina in territorio Nato. Se dovesse usare armi chimiche, attacchi un’ambasciata o contro funzionari occidentali in Ucraina. Allora, uno di questi casi azionerebbe il grilletto”.
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