Nuovi truffatori del reddito di cittadinanza sono stati scoperti dai Carabinieri. Hanno sottratto alle casse dello Stato circa 3 milioni di euro in cinque mesi. Tra le 389 persone fermate anche pregiudicati per reati di mafia
La truffa scoperta ai danni dello Stato italiano ha coinvolto 389 persone che, nell’arco temporale di appena cinque mesi (ottobre 2021, marzo 2022), hanno sottratto alle casse statali ben 3 milioni di euro.
L’illecito è stato portato alla luce dai Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, al termine di una complessa attività d’indagine condotta dai militari della Compagnia di Fontanarossa.
Tra le persone accusate di aver percepito il reddito di cittadinanza senza averne diritto risultano anche 191 pregiudicati, tra questi, tre sono accusati di reati per mafia.
L’indagine condotta dai Carabinieri siciliani sui furbetti del reddito di cittadinanza ha portato al fermo oltre 389 persone che percepivano il sussidio economico senza averne i requisiti di legge.
L’attività di controllo è stata svolta anche con il supporto dell’INPS di Catania nei confronti di 862 cittadini.
Gli indebiti percettori agivano con l’obiettivo consapevole di voler “ingannare” lo Stato italiano.
Spesso il richiedente per poter beneficiare del sussidio economico, dichiarava falsamente un nucleo familiare composto da una sola persona.
Ma su tutte le irregolarità accertate, è risultato emblematico il caso di una famiglia di 4 persone. I membri della famiglia, dopo aver presentato singola richiesta all’INPS falsificando la composizione del nucleo familiare, sono riusciti ad accaparrarsi la somma complessiva di 18.496,75 euro in due anni.
Nelle domande inviate all’INPS per usufruire del beneficio economico, venivano indicate residenze false o indirizzi corrispondenti ad esercizi commerciali.
Inoltre, alcuni indirizzi scoperti corrispondevano addirittura ad Istituti Penitenziari presso i quali, in passato, alcuni indagati erano stati rinchiusi per reati. Ma non è tutto, nel gruppo di truffatori risultavano anche lavoratori “in nero”, 41 cittadini stranieri che attestavano falsamente di essere residenti in Italia da più di dieci anni.
L’importo complessivo sottratto ingiustamente allo Stato ammonta a 3 milioni di euro. Nell’ultimo anno, le indagini condotte hanno consentito di acquisire elementi indiziari su 250 persone. Tali soggetti hanno indebitamente goduto di una somma pari a 1.850.000,00 euro.
Infine, i militari dell’Arma hanno sequestrato preventivamente le carte di reddito di cittadinanza di 76 persone legate alla mafia. Tra questi, anche alcuni “uomini d’onore” che di onore, ovviamente, hanno ben poco.
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