Dall’inizio della guerra in Ucraina al 14 aprile le denunce contro soldati russi per violenza sessuale e torture a donne e bambini sono oltre 400. A darne conferma Lyudmila Denisova, commissaria ai Diritti umani del Parlamento ucraino
É una strage continua quella che i soldati russi stanno effettuando sui civili ucraini. Violenze sessuali e torture ai danni di donne e bambini. Questo è quanto riferito dalla commissaria ai Diritti umani del parlamento ucraino, Lyudmila Denisova, citata recentemente dal Kyiv Independent.
Le 400 segnalazioni sulle violenze subite sono arrivate all’istituito dal Parlamento ucraino da parte delle donne che chiedevano un aiuto concreto e assistenza psicologica. Il dato orrendo citato da Denisova tende ad aumentare ogni giorno di più.
Guerra Ucraina, 400 denunce per violenza sessuale e torture | Al centro donne e bambini
Torture, soprusi, stupri di ogni genere. Queste sono le segnalazioni arrivate a Lyudmila Denisova, commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina. Le violenze sessuali registrate ai danni dei civili ucraini da parte dei militari russi sono oltre 400. Nel mirino soprattutto donne e bambini.
Lyudmila Denisova, su Telegram riferisce anche di ritrovamenti di corpi senza vita nella città di Irpin di bambini di meno di 10 anni uccisi con segni di stupro e tortura. La commissaria, aggiunge:
“Kiev ha ospitato per tre settimane la base di un’unità dell’esercito razzista. Nel seminterrato sono stati trovati cinque cadaveri di uomini con le mani legate dietro la schiena. Sono stati torturati e poi uccisi a sangue freddo. Una delle vittime aveva il cranio schiacciato.
Mentre, nella regione di Chernihiv, i russi hanno tenuto la gente in ostaggio nei sotterranei, tra questi c’erano anche anziani e neonati. Ai residenti non venivano fornite cure, nemmeno a quelli la cui vita dipendeva da trattamenti medici. A causa delle pessime condizioni igieniche è aumentato anche il numero di malattie, compresa la varicella”.
Denisova, l’appello all’Onu: “É un orrore senza fine”
Lyudmyla Denisova fa appello alla Commissione di inchiesta Onu per le violazioni dei diritti umani. Un orrore senza fine che ricorda il massacro avvenuto a Bucha, dove oltre ai morti ammazzati e alle infinite fossi comuni è stata scoperta nei sotterranei di un ospedale infantile anche una “camera della tortura”.
Agnés Callamard, segretaria generale di Amnesty International, in riferimento a quanto sta accadendo in Ucraina, spiega come queste violenze perpetuate sui civili devono essere indagate come crimini di guerra. Come riportato anche da Rainews,
Callamard, dice: “Amnesty International ha raccolto diverse prove di attacchi indiscriminati contro la popolazione civile ucraina a Kharkiv, Sumy, Chernihiv e durante gli assedi di Kharkiv, Izium e Mariupol”.
Amnesty International conclude spiegando che prossimamente pubblicherà nuove testimonianze di violenze raccolte durante una ricerca sul campo in diverse città della regione di Kiev.