La morte dello chef lodigiano a New York, Andrea Zamperoni, ha finalmente il suo colpevole. Stamattina la condanna definitiva alla escort, Angelina Barini che drogò e uccise senza pietà il 33enne nel 2019
La condanna definitiva per aver provocato la morte dello chef Andrea Zamperoni è per Angelina Barini, la escort di origine canadese accusata di aver drogato senza pietà lo chef di Cirpiani Dolci a New York causandone la morte per avvelenamento.
Andrea Zamperoni è stato trovato senza vita il 21 agosto 2019 in un motel del Queens (New York) ed oggi la condanna definitiva arrivata dalla Corte distrettuale di Brooklyn a 30 anni di reclusione per la escort serial killer Angelina Barini.
Morte chef Andrea Zamperoni, condannata la escort serial killer Angelina Barini
La donna di 43 anni, Angelina Barini per uccidere lo chef Andrea Zamperoni avrebbe utilizzato un cocktail di narcotici, compreso il potente oppioide fentanyl. Da quella notte sono trascorsi tre anni.
Oggi la sentenza definitiva pronunciata dal giudice Brian Cogan alla escort accusata di omicidio. Per lei 30 anni di reclusione.
A darne conferma i legali dello chef lodigiano. La condanna, fanno sapere fonti accertate, è relativa anche ad altri tre omicidi avvenuti nelle settimane precedenti alla morte di Zamperoni in circostanze identiche. Inizialmente l’intento della serial killer era quello di drogare l’uomo 33enne per rapinarlo ma il mix di barbiturici è risultato letale.
L’ufficio del procuratore del distretto orientale di New York ha affermato, così come riporta Repubblica: “L’imputata ha drogato e ucciso più persone per pochi e facili dollari, le ha derubate mentre giacevano incoscienti e morenti a causa delle droghe letali che aveva loro somministrato. La donna ha dimostrato un disprezzo assurdo per la vita umana”.
Il corpo senza vita di Andrea Zamperoni era stato rinvenuto dagli investigatori al primo piano di un ostello nel Queens, a detta della polizia, mal frequentato e conosciuto per i suoi giri di droga e prostituzione.
La escort serial killer all’epoca dei fatti era nella camera con il cadavere dello chef nascosto in un cestone della biancheria. La denuncia della scomparsa di Andrea era stata fatta dalla madre di quest’ultimo non avendo avuto più notizie dal figlio da diversi giorni.