Roman Abramovich, conti congelati per il magnate russo costretto a chiedere prestiti agli amici. E ora anche Washington pensa di sanzionarlo. Non si vede da un pò ma lavora sotto traccia.
Il destino di Roman Abramovich è legato a doppio filo all’esito delle negoziazioni tra Mosca e Kiev. L’oligarca russo, molto vicino a Vladimir Putin, non sta vivendo settimane semplici: prima l’obbligo di vendere il Chelsea, poi il presunto tentativo di avvelenamento, ancora non è chiaro chi sia il mandante, ora il rischio di essere sanzionato anche dagli Stati Uniti.
Il pericolo è piuttosto concreto, se i suoi sforzi di mediazione tra Russia e Ucraina dovessero portare a un nulla di fatto. E allora si potrebbe profilare una stangata clamorosa. Per questo motivo l’oligarca russo è sparito dalla circolazione dopo i negoziati di Istanbul di fine marzo, iniziando a lavorare sotto traccia per convincere Putin e Zelensky a trovare una soluzione diplomatica.
Tuttavia le docce gelate si susseguono una dietro l’altra, proprio ieri il Presidente russo ha dichiarato che dopo la “provocazione di Bucha” strage che a dire dello Zar sarebbe stata una messinscena ucraina, per incolpare i militari di Mosca, Kiev non starebbe più trattando seriamente. A questo si sommano le distanze, sulle questioni riguardanti Crimea e Donbass, obiettivi dichiarati del Cremlino. L’ex proprietario del Chelsea sarebbe spettatore ogni giorno più interessato.
Difficile ipotizzare che Russia e Ucraina trovino un accordo a breve. Entrambe le parti sono convinte di poter risolvere la questione militarmente, ma in questo caso i tempi si dilaterebbero a dismisura, allungando anche la striscia di disastri e vittime. Abramovich ha fretta e non c’è molto tempo da perdere.
Insomma, al momento le posizioni sembrano distantissime. Mosca chiede l’annessione della Crimea e l’indipendenza del Donbass, Kiev continua a rivendicare l’integrità territoriale del Paese e di concessioni non intende parlare. Una decina di giorni fa Abramovich è stato avvistato a Kiev, dove ha tenuto un colloquio con i negoziatori di Zelensky. E la conferma della visita è arrivata dallo stesso Presidente ucraino. “Per quel che so io, e io so molto, lui fa parte del gruppo russo dei negoziatori. Lui è stato a Kiev. Non sono pronto a discutere il formato del suo incontro”, ha dichiarato Zelensky.
Intanto il patron del Chelsea è senza soldi perché tutti i suoi conti sono congelati. Secondo indiscrezioni per far fronte alle spese correnti ha provato a chiedere senza successo prestiti ad alcuni amici americani. E stando a quanto riferito da Bloomberg adesso anche l’amministrazione statunitense starebbe pensando di estendere a lui le sanzioni, visto che il suo lavoro di mediazione non avrebbe ancora portato alcun risultato.
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