Un affare da oltre 10 milioni di euro quello messo in atto da un ex dirigente dell’Asl sugli ospedali italiani. Scoperti falsi controlli sulla manutenzione delle strutture sanitarie. La Procura: avrebbero contraffatto la documentazione
Sul banco degli imputati la Siram spa e un ex dirigente della Asl romana con l’accusa di aver falsificato la documentazione inerente la conformità degli impianti energetici di ben tre ospedali della capitale.
Scoperta la truffa sanitaria milionaria progettata da Siram spa. I controlli fantasma erano effettuati sulla manutenzione degli impianti energetici presso gli ospedali Sant’Eugenio, Sandro Pertini e Cto. L’incasso per contraffare le carenze degli impianti ospedalieri ammonta a 10 milioni e 450mila di euro.
Falsi controlli sulla manutenzione degli ospedali | Un affare di oltre 10 milioni di euro
A taroccare i certificati delle aziende ospedaliere rendendoli conformi alla legge e incassare l’assegno di oltre 10 milioni di euro è stata la Siram spa, a capo di un’Ati (Associazione temporanea di imprese). L’associazione si occupava della fornitura di sistemi energetici a basso a consumo negli ospedali dell’Asl Roma 2.
Secondo la tesi esposta dalla Procura, Valerio Camponeschi, ex dirigente dell’azienda sanitaria era colui che firmava le false documentazioni nei tre ospedali assicurandone, invece, la conformità. Tutto per incassare l’esorbitante cifra milionaria.
La Procura di Roma ha così accusato Camponeschi di truffa aggravata ai danni del sistema sanitario regionale e falso. Con le stesse accuse il gup ha disposto il processo anche per Roberto Di Fabio – contract manager della Siram. Il processo in cui la Regione Lazio e l’Asl Roma 2 si costituiranno parti civili inizierà il prossimo ottobre 2023.
Mentre, è accusato di tentata truffa anche Crescenzio De Stasio, altro contract manager della Siram. Secondo quando riportato dal Corriere, a detta del pm Carlo Villani: “De Stasio avrebbe provato a ottenere un finanziamento da 12 milioni di euro attestando verifiche sulla manutenzione in realtà mai svolte”.
Tutto nasce da un appalto bandito dall’ex Asl Roma C (oggi Asl Roma 2) che nel 2008 la Siram vince. L’oggetto della gara era la fornitura e la gestione degli impianti energetici negli ospedali di competenza di quell’azienda sanitaria. Nella fase uno il lavoro viene completato nei tempi previsti con il montaggio di apparecchiature conformi.
La truffa sarebbe avvenuta nella fase due del capitolato, dove era prevista la manutenzione degli impianti. Secondo l’accusa è proprio qui che emergono le prime irregolarità. Sarebbe dovuto aspettare a Camponeschi visionare che tutto fosse in regola, tuttavia, quest’ultimo in combutta con Di Fabio, inizia a manipolare i controlli assicurando il compimento di verifiche in realtà mai avvenute.
I certificati arrivati nel mirino dei pm sono sei. Tra la documentazione falsa che Di Fabio presenta all’Asl sono inclusi anche le “bustarelle” arrivate al dirigente, ora ex e in attesa di giudizio.