La Russia ha annunciato la presa di Mariupol, definita dal presidente Vladimir Putin “un successo”. Lo stesso Putin ha deciso di annullare l’assalto all’acciaieria Azovstal, dove si rifugiano migliaia di soldati ucraini e civili.
Ma a contestare questa narrativa è stato il presidente americano Joe Biden, secondo il quale non ci sono prove di una caduta della città.
La città di Mariupol, secondo Mosca, è definitivamente sotto il controllo russo. Lo ha comunicato il ministro della Difesa della Russia Sergej Shoigu al presidente russo Vladimiri Putin. Per quest’ultimo “la liberazione di Mariupol è un successo“. Un obiettivo centrato che ha spinto Putin ad annullare l’operazione per prendere d’assalto l’acciaieria di Azovstal della città. Una scelta che il presidente russo ha giustificato in favore della necessità di salvare le vite delle sue truppe.
“In questo caso dobbiamo pensarci – ha detto Putin riferendosi al possibile assalto all’acciaieria. Voglio dire, dobbiamo sempre pensarci, ma soprattutto in questo caso, dobbiamo pensare a preservare la vita e salute dei nostri soldati e ufficiali. Non c’è bisogno di addentrarci in quelle catacombe e strisciare sottoterra, sotto quelle strutture industriali“, ha sottolineato il capo dello Stato durate il suo colloquio con il ministro della Difesa, Sergej Shoigu.
Mariupol dunque capitolata? No secondo il presidente americano Joe Biden: “Putin non vincerà mai in Ucraina, non riuscirà mai ad occuparla del tutto“, ha sottolineato Biden secondo il quale la città martire di Mariupol continua a resistere agli attacchi dei russi. “Non ci sono prove della sua caduta“, ha detto.
Gli Usa “non rinunceranno mai a combattere contro i tiranni“, ha continuato Biden, ribadendo che gli obiettivi degli Stati Uniti e degli alleati sono “impedire a Putin di invadere l’Ucraina e continuare ad isolarlo“.
Acciaieria Azovstal, il grido dall’allarme della proprietà
Intanto la situazione a Mariupol e soprattutto nell’acciaieria Azovstal la situazione è ormai al limite, come ha confermato uno dei proprietari del sito.
“Quando è iniziata la guerra avevamo fatto grandi scorte di cibo e acqua. Purtroppo tutte le cose tendono a esaurirsi” ha dichiarato alla Cnn Yuriy Ryzhenkov, ceo di Metinvest Holding, la società proprietaria dell’impianto. “La situazione ha aggiunto è vicina alla catastrofe“.
“Per un certo periodo di tempo i civili sono stati in grado di usare le risorse che avevamo conservato. Purtroppo tutte le cose tendono a esaurirsi, soprattutto il cibo. Penso che ora siamo vicini a una catastrofe“, ha concluso Ryzhenkov. Sarebbero, inoltre, circa 2 mila i soldati ucraini assediati nell’acciaieria simbolo del battaglione Azov che resiste. Un dato che è stato distribuito dal ministro della Difesa russo Sergej Shoigu, citato da Interfax.