La denuncia sulle assunzioni avanzata dai ristoratori. “Il lavoro c’è ma i giovani non vogliono lavorare per due motivi principali”. Un problema che diventa ogni giorno sempre più strutturale, soprattutto per i lavori stagionali. I dati Anpal
Ad accusare maggiormente il problema sono i ristoratori che denunciano la loro difficoltà nel reclutare nuovo personale in cucina e in sala. Un problema che, almeno a sentire gli imprenditori, è diventato grave, ancor di più dopo la pandemia.
Il tema delle assunzioni è un mondo enorme, non facile da considerare da un solo punto di vista. Da parte dei lavoratori molte cose non vanno bene: iniziando dalla paga oraria considerata da molti non adeguata, a chi, preferirebbe poter lavorare in nero per non perdere il reddito di cittadinanza.
Dall’altra parte, c’è la denuncia dei ristoratori sempre più in difficoltà nell’assumere personale. A detta di questa ultima categoria, la maggior parte delle persone non accettano di lavorare di sera o nei weekend.
Il problema di base dei ristoratori è sempre lo stesso dalla pandemia: mancanza di personale. A denunciare la difficoltà degli imprenditori nel campo della ristorazione è Federico Vestri, presidente dei ristoratori dell’associazione commercianti di Arezzo, che spiega ad ArezzoNotizie:
“La situazione è drammatica. Sono mesi che lavoriamo con meno personale di quanto ne avremmo bisogno. Addirittura conosco colleghi che hanno rinunciato a prenotazioni perché in difficoltà con l’organizzazione del servizio”.
Il problema denunciato dalla maggior parte dei ristoratori è che c’è poca disponibilità, nelle persone, di accettare lavori nel weekend o di sera. Negli aspiranti lavoratori manca la volontà di “sacrificarsi”.
Molti, denunciano sempre gli imprenditori, non vogliono perdere i sussidi dello Stato come il reddito di cittadinanza o la disoccupazione e, dunque, rifiutano l’offerta di lavoro proposta. Insomma, una serie di difficoltà in più che rendono la ricerca del personale decisamente complicata.
Altro problema che è emerso recentemente tra gli imprenditori è la richiesta del lavoro in nero da parte degli aspiranti lavoratori. Matteo Musacci, presidente Fipe Emilia Romagna, ha specificato: “Ci sono lavoratori che percepiscono redditi speciali e non vogliono perdere la sicurezza di questi contributi andando a lavorare in un settore che durante la pandemia non ha potuto offrire prospettive. Alcuni sarebbero anche disposti a lavorare, ma pretendono di lavorare in nero per poter percepire entrambe le retribuzioni, cosa ovviamente illegale”.
Secondo quanto riportato da Anpal, la ristorazione non è il settore che presenta maggiori difficoltà nella ricerca del personale. Dall’ultimo bollettino di aprile 2022 del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere, si nota come sia più difficile trovare altre figure specializzate rispetto a quelle inerenti il campo della ristorazione. Ad esempio:
Infine, per ciò che riguarda le figure di cuochi e camerieri, i sindacati denunciano spesso condizioni precarie pesanti come basse retribuzioni e lavori spesso pagati in nero. Queste circostanze, ovviamente, scoraggiano i lavoratori che decidono di non allacciarsi più il grembiule, e non hanno poi tutti i torti.
Immagina di aver finalmente sistemato tutto, di aver raggiunto la sicurezza finanziaria per te e…
Ti sei mai chiesto come le tue scelte alimentari possano influenzare il pianeta? Ogni volta…
RC Auto, il trucco per avere una polizza a prezzi stracciati: d'ora in poi non…
Quando arriva il freddo in Italia? In attesa che arrivi (per rimanere) prepariamoci mentalmente e…
WhatsApp è l'app di messaggistica di gran lunga più usata al mondo ma alcune funzioni…
Tutti pazzi per gli oggetti Ikea, ma questo che costa soltanto un euro è il…