Difficile comprendere cosa sia realmente successo a Sergej Shoigu il ministro della Difesa russo scomparso nel nulla dall’inizio della guerra. Dopo una sua apparizione che lascia molti dubbi, in una conferenza stampa, spunta ora una nuova ipotesi. E il giallo si infittisce.
Starebbe male, anzi malissimo Sergej Shoigu il ministro della Difesa russo scomparso nel nulla dall’inizio della guerra. Su di lui tante ipotesi, tutte smentite dalla Russia. Ma i media inglesi rilanciano oggi con un’ipotesi davvero agghiacciante.
Chi sta seguendo la guerra tra Russia e Ucraina, sa bene che le notizie che arrivano da entrambi i fronti sono tutte da verificare. Si combatte non soltanto sul campo, ma anche attraverso comunicati, che fanno spostare l’ago della bilancia dall’una o l’altra parte. Uno dei più grandi misteri di questo conflitto, è legato alla scomparsa di uno dei “falchi” di Putin, il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu. Questo sarebbe svanito nel nulla dall’inizio del conflitto, per poi ricomparire in alcune immagini che non avrebbero però convinto. Poi sparito di nuovo e riapparso ieri con ancora toni minacciosi nei confronti dell’Occidente.
Da alcune fonti però si viene a sapere che starebbe malissimo, addirittura sarebbe stato per gironi ricoverato in terapia intensiva, un infarto che “non si sarebbe potuto verificare per cause naturali” dicono. Insomma, il sospetto è che avrebbero provato ad ucciderlo. O meglio, il sospetto è che Vladimir Putin abbia provato a farlo fuori. Ma perché? Shoigu, sarebbe nel mirino per aver predisposto un piano fallimentare per quel che riguarda quella che a Mosca chiamano “operazione militare speciale”. E questo, secondo molti media, Putin non glielo avrebbe perdonato.
Shoigu, ministro di Putin, sarebbe “riapparso”, in tre occasioni smentendo le voci, ma proprio questo avrebbe creato ulteriori dubbi, perché si è quasi certi che si tratti di immagini di repertorio.
Si sarebbe mostrato, prima in un controverso video e poi in una foto senza data. insomma due “prove” fornite dal Cremlino che non hanno dato prove convincenti sullo stato di salute dell’uomo. Arrivano ora le nuove voci sull’infarto, rilanciate dal Daily Mail, che ricorda come l’ultima volta in cui Shoigu si era fatto vedere era stato giovedì 14 aprile, in una videoconferenza con Putin e altri ministri sullo sviluppo dell’Artico. Conferenza in cui però non è intervenuto in presenza, ma solo in collegamento video.
L’ipotesi che viene fornita, è che il Cremlino abbia utilizzato filmati di repertorio per dare prova del fatto che sia vivo. Tutto questo smentito da Leonid Nevzlin, uomo d’affari russo di origini ebraiche che sostiene che l’uomo sia in terapia intensiva per un’infarto che, come già detto, non sarebbe stato per cause naturali e che lo avrebbe colpito alcune settimane fa. Sempre secondo Nevzlin, il 66enne sarebbe “fuori dai giochi e potrebbe essere disabilitato se sopravvive“. Oltre a lui, sempre secondo le parole riportate dal Daily Mail, “altri altri venti generali russi sarebbero stati arrestati in Russia e accusati di appropriazione indebita fino a 10 miliardi di dollari stanziati per lo sforzo bellico in Ucraina“.
Ovviamente, come era presumibile, il Cremlino smentisce le parole di Nevzili, e ricorda come secondo alcuni analisti le contraddittorie informazioni su Shoigu dall’inizio dell’invasione, avrebbero come obiettivo quello di distrarre l’opinione pubblica russa dalle difficoltà incontrate dall’esercito in Ucraina. Spiegazioni che non convincono molto, ma a cui è difficile poter dare una smentita certa.
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