Cessione Milan, giorno dopo giorno escono nuove indiscrezioni sulla trattativa tra Elliott e Investcorp. Tra i soggetti coinvolti nell’affare, a rappresentare il fondo di investimento mediorientale, ci sarebbe anche il più influente dirigente calcistico del regno del Golfo: Salman Bin Ibrahim Al Khalifa.
Si arricchisce di ulteriori dettagli la vicenda legata al cambio di proprietà del club rossonero, Repubblica oggi in edicola rivela un nuovo retroscena sulla trattativa. Fortissimo l’interesse del fondo d’investimento del Bahrein, i contatti sono ben avviati e la presenza di un dirigente di tale calibro confermerebbe ulteriormente lo spessore dell’operazione.
Investcorp ha avviato una trattativa in esclusiva con Elliott. Se la notizia dovesse essere confermata, gli sviluppi, in un senso o nell’altro, dovrebbero arrivare nel giro di poco. L’esclusiva infatti dovrebbe scadere in due settimane. Bloomberg invece ha quotato in 1,1 miliardi il prezzo del passaggio di proprietà. Da quanto è emerso nelle ultime ore appunto, alla negoziazione starebbe partecipando anche Salman Bin Ibrahim Al Khalifa, figura di assoluto rilievo nella FIFA, governo del calcio mondiale, e dirigente tra i più influenti nel mondo sportivo bahreinita.
Milan, spunta il nome di Al Khalifa nella trattativa con Investcorp: chi è il presidente di AFC
Salman Bin Ibrahim Al Khalifa, membro della Famiglia reale del Bahrein, si è laureato alla Bahrain University nel 1992. E’ Presidente dell’Asian Football Confederation dal 1 maggio 2013, succedendo a Zhang Jilong. In precedenza è stato Presidente della Federazione calcistica del Bahrein, Presidente della Commissione disciplinare dell’AFC e vice Presidente della Commissione disciplinare della FIFA. La sua famiglia ha un patrimonio netto stimabile di 5 miliardi di dollari.
Nel 2015 si è candidato alle elezioni, previste per il 26 febbraio 2016 alla Presidenza della FIFA, uscendo sconfitto contro il dirigente italo-svizzero Gianni Infantino. La sua candidatura fu aspramente criticata per l’accusa di connivenza col Governo del Barhein nella repressione degli oppositori.
Gli si contestò di avere tollerato nel 2011 l’arresto e la tortura degli sportivi dissidenti: “Salman è un disonore per la FIFA”, dichiarò in quell’occasione il portavoce dei dissidenti del Bahrein in Europa Yusuf Al Hoori. Al Khalifa ha sempre respinto le accuse, sostenendo che non esiste alcuna prova a supporto della tesi che lo vedrebbe colpevole.