Ci sarebbero importanti novità sul canone Rai a partire dal 2023. La tassa sulla televisione pubblica verrebbe scorporata dalla bolletta della luce, come avviene dal 2016. Ma per il pagamento ci sono in ballo diverse idee. Due, in particolare, che non convincono nemmeno tanto i vertici della Rai, preoccupati dalla possibile crescente evasione. Ma, in realtà, le proposte non convincono nemmeno le associazioni di categoria. Al quotidiano online Free.it. Mauro Antonelli di Unione Consumatori.
Il canone Rai dovrebbe non si pagherà più con la bolletta elettrica. Dal 2023, infatti, cambiano le regole. La proposta è stata fatta alla Camera da Maria Laura Paxia (Gruppo Misto) che ha presentato un emendamento al decreto energia. Al momento sul tavolo ci sono diverse opzioni che si rifanno ai modelli di pagamento in vigore in altri Paese. In particolare, si studia il modello francese e quello israeliano. Anche se attualmente due idee stanno già facendo molto discutere. Ecco perché. Al quotidiano online Free.it. Mauro Antonelli di Unione Consumatori.
Unione consumatori si è sempre interessata della questione del canone rai, anche quando c’era stato il passaggio del pagamento in bolletta. Vero?
“Noi siamo stati i primi in Italia a contestare il canone Rai in bolletta e soprattutto siamo i primi ad aver scoperto che quelli che non avevano il contatore elettrico, avrebbe dovuto pagarlo lo stesso entro il 31 gennaio, ma alla vecchia maniera. Avevamo fatto una lunga battaglia, soprattutto per due ragioni. La prima è che avere il canone Rai è proprio rispetto alla bolletta che era già un rompicapo inestricabile. Ma soprattutto perché sarebbero sorti tutta una serie di problemi, che infatti sono sorti. E che hanno comportato la necessità di fare dichiarazione su dichiarazioni, all’infinito. Per esempio le dichiarazioni di non detenzione dell’apparecchio, da fare entro il 31 gennaio per tutta la vita. Una roba assurda. Ora tutti questi casini sono stati superati, non vorremmo che i consumatori si ritrovino con una procedura complicata”.
Ora c’è una nuova proposta. Cosa ne pensa?
“Noi vorremmo che continuasse la lotta all’evasione, certamente, senza però ritornare a una situazione come quella nella bolletta della luce. Va trovata una soluzione alternativa, ma quelle che sono state prospettate presentano comunque notevoli problematicità”.
In particolare, le proposte sono due: pagare il canone Rai con il 730 con la tassa sulla casa. Cosa ne pensa?
“L’idea di pagare il canone Rai con la dichiarazione dei redditi è complicata. Mettiamo che l’utenza elettrica era intestata alla moglie e quindi pagava lei. La moglie però, non fa il 730, lo fa il marito. Quindi a questo punto il marito deve fare il passaggio del canone da lei a lui. E già è la prima scartoffia, con una dichiarazione in cui si dice che il marito paga il canone che però è intestato alla moglie. Lo stesso vale se la situazione fosse inversa. Se la dichiarazione la fanno entrambi, bisogna che ogni volta tutti e due dichiarino il codice fiscale dell’altro che sta già pagando il canone. Insomma, non è una ipotesi facile da perseguire e presenza notevoli problematicità.
Peggio è per l’idea di abbinare il pagamento del canone sulla tassa della casa. Intanto perché lo pagherebbero solo alcune categorie catastali. Sorge poi il problema di quelli che stanno in affitto e che quindi non pagando tasse sulla casa comunque resterebbero fuori dal pagamento del canone Rai. Una grandissima fetta vorrebbe tornare a pagarlo come in precedenza”.
Quindi, proposte bocciate?
“Diciamo che, rispetto alle due proposte finora avanzata, una mi sembra impossibile o molto tecnicamente difficile. Per quanto riguarda le dichiarazioni dei redditi, ci sarebbe di nuovo il problema delle anagrafiche precedenti rispetto alle nuove anagrafiche. Questo implicherebbe per il consumatore la complicazione di dover fare dichiarazioni complicate. In cui appunto deve pagare il canone, ma poi devi dichiarare chi lo paga effettivamente. Sarebbe come fare una dichiarazione aggiuntiva.
Bisogna trovare la soluzione ideale e sforzarsi un attimino di più. Il nostro obiettivo è quello di mantenere il gettito attuale, senza tornare alla situazione precedente e all’evasione precedente. Ma con un metodo più agile e che non complichi la vita ai consumatori”.
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