La brutta vicenda accaduta sul regionale Genova-Milano ha avuto come protagonisti un gruppo di disabili costretti a scendere dal treno. La denuncia della ministra Stefani: “Persone con #disabilità cacciate dal treno, chiamiamo le cose con il loro nome e condanniamo questo gesto”
Lo spiacevole fatto è accaduto sulla tratta ferroviaria che lega Genova a Milano. Un gruppo di 27 persone con disabilità è stato costretto ad abbandonare il treno poiché alcuni turisti hanno rifiutato di lasciare il posto a sedere riservato alle persone con handicap.
Dopo l’accaduto i legali di Assoutenti hanno fatto un esposto alle procure di Genova e di Milano con l’ipotesi di violenza privata.
All’esposto avanzato da Assoutenti si aggiunge la denuncia social della ministra Erika Stefani: “L’inclusione è una battaglia che ci vede tutti uniti ed episodi del genere vanno stigmatizzati all’unanimità, altrimenti avremo perso tutti. Per fortuna ci sono tante persone nel nostro Paese che rispettano i diritti delle persone con disabilità. È assurdo quanto accaduto sul treno Genova-Milano.”
Disabili fatti scendere dal treno | La denuncia social della ministra Stefani
“Si tratta di un episodio molto grave, un esempio di inciviltà e degrado morale che potrebbe realizzare un vero e proprio illecito di natura penale”. Alle parole del Presidente di Assoutenti Frurio Tuzzi riportate da Ansa, si aggiungono quelle del ministro per la Disabilità Erika Stefani.
“Ventisette persone con #disabilità cacciate dal treno, chiamiamo le cose con il loro nome e condanniamo questo gesto”.
Il gruppo composto da ragazzi disabili è stato cacciato dal treno regionale, assieme ai loro accompagnatori, anche se avevano i posti riservati. La motivazione? Alcuni turisti saliti prima di loro occupando i posti riservati ai disabili si sono rifiutati di cedere il posto.
Nonostante fossero stati sollecitati dalla polizia ferroviaria e dal personale di Trenitalia i turisti si sono rifiutati di far sedere i disabili. A quel punto Trenitalia ha organizzato una navetta per riportare a destinazione i ragazzi disabili.