Cinquantaquattresimo giorno di guerra in Ucraina. Questa mattina sono caduti almeno cinque razzi su Leopoli, a pochi km dal confine con la Polonia. Colpita anche un stazione ferroviaria. Almeno sei i feriti. Anche la città di Mariupol, sul mar d’Azov, è ancora sotto assedio. Il Presidente Zelensky torna a chiedere più armi all’Europa.
La guerra di Putin si sta intensificando anche nella zona di Leopoli. Questa mattina la città è stata colpita da 5 missili. Il sindaco Andriy Sadovyi ha scritto su Twitter di aver inviato sul posto i servizi incaricati e che più tardi verranno fornite informazioni più dettagliate. La notizia dell’attacco è stato confermato dalla Bbc. I corrispondenti della testata inglese, infatti, hanno detto che L’allarme antiaereo ha suonato per 45 minuti e poi dopo si sono udite cinque diverse esplosioni.
Secondo le notizie di Ukrinform, l’attacco russo su Leopoli avrebbe colpito diversi palazzi e a Dnipro un missile ha colpito anche una stazione ferroviaria. Da questa mattina è sotto attacchi tutto il distretto di Synelnykiv e quello di Pavlograd, come ha riferito Valentyn Resnichenko, governatore della regione di Dnipro. In totale sono rimaste morte sei persone mentre altre 8 sono rimasti feriti. Tra loro anche un bambino.
Il presidente delle ferrovie ucraine Oleksandr Kamyshin, ha confermato che il razzo ha colpito alcuni capannoni a pochi passi dall’ingresso della ferrovie. L’infrastruttura, comunque, non è stata danneggiata. E infatti il traffico dei treni è ripreso, anche se con alcuni ritardi.
Intanto, a Mariupol si combatte ancora. La città è allo stremo ma dal fronte ucraino fanno sapere che non si arrenderanno. Questa mattina ancora bombe sulla città. E ci sono migliaia di persone, soprattutto donne e bambini rifugiati nell’acciaieria Azovstal. Proprio lì sono riunite anche le squadre ucraine che sono ancora in piedi, per contrastare i russi. “Ci sono anche neonati. Queste persone si sono nascoste dai bombardamenti nei depositi dell’impianto“, ha detto il capo della polizia locale Mykhailo Vershinin.
Mariupol è massacrata e sono rimaste poco meno di 100mila persone, che stanno scavando tra le macerie per recuperare i cadaveri. Prima che i corpi vengano messi in fosse comuni o bruciati. “L’esercito russo sta cercando di cancellare le tracce dei suoi crimini”, ha detto ancora il capo della polizia locale Mykhailo Vershinin
Proprio a Mariupol è morto anche il comandante dei marines ucraini Volodymyr Baranyuk, almeno secondo quanto raccontato dai separatisti di Donetsk. Intanto, sempre da Mariupol sarebbero stati rapiti 150 bambini. L’ha riferito un’associazione che lotta per i diritti umani in Crimea. “L’esercito russo ha portato via con la forza circa 150 bambini da Mariupol e li ha trasferiti nella direzione di Donetsk occupata e del Taganrog russo“, ha raccontato Olha Skrypnyk, capo del gruppo per i diritti umani della Crimea. La maggior parte dei bambini sono stati strappati alle madri e portavi via senza spiegazioni.
Il presidente ucraino ha chiesto all’Occidente di fornire armi velocemente, per resistere il più a lungo possibile. “Coloro che hanno le armi e le munizioni devono sapere che il destino di questa battaglia dipende anche da loro”. In un video messaggio, Zelensky ha detto che “ogni ritardo nelle forniture è come un permesso alla Russia di uccidere gli ucraini”. Zelensky ha poi sottolineato che l’Ucraina non cederà il proprio territorio nell’est per porre fine al conflitto armato con la Russia, riferendosi alla regione del Donbass.
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