Grandi obiettivi per Claudio Cecchetto, che a 70 anni ha deciso di “cambiare carriera”. Uno dei più grandi talent scout italiani decide di voltare pagina? Non proprio, ma la sfida che vuole affrontare è davvero impegnativa.
Il 19 aprile Claudio Cecchetto compirà 70 anni. Uno dei più grandi talent scout italiani che ha scoperto Fiorello, Jovanotti, Amadeus, Gerry Scotti, Max Pezzali, Fabio Volo, Pieraccioni, Sandy Marton e Sabrina Salerno, il fondatore di Radio Deejay e Radio Capital, il produttore musicale di super successi pop e l’interprete di “Gioca Jouer“, ha deciso di affrontare nuove sfide.
A raccontarlo è lui stesso in una lunga intervista in cui ripercorre la sua carriera e racconta qualcosa del suo futuro. “A questo compleanno ci arrivo tranquillo, per fortuna la testa è rimasta quella di sempre, è il fisico che non è d’accordo quando gli chiedo di correre per tre chilometri“. Il discorso va poi sulla sua candidatura a sindaco di Riccione. Una cosa inaspettata per chi come lui, si è sempre dedicato al mondo dello spettacolo.
“Il sindaco è la figura che deve far funzionare le cose e la mia storia dimostra che io le cose so farle funzionare. Anche quando ho fatto il direttore artistico a Misano. Nel caso di Riccione non c’è la necessità di promuovere il nome della città che è già un brand internazionale, senza contare che con lei ho un legame fortissimo ultradecennale che viene da tutte le cose che abbiamo fatto qui nel corso degli anni“. Affermazioni concrete che raccontano il percorso di un uomo che con le sue idee ha dato vita ad una intera generazione di artisti.
Claudio Cecchetto, da talent scout a Sanremo: cambia vita. Un tuffo nel passato
Da quello che dice viene indubbiamente fuori una visione unica del successo e di come ottenerlo. Attraverso l’intuizione che non è una cosa che si può imparare, semmai affinare con l’esperienza.
“Per me il miglior obiettivo è arrivare al numero uno e per ottenere questo risultato il punto di partenza è fare qualcosa che manca: ho prodotto ciò che non c’era, puntando sulla forza dei talenti. A Jovanotti all’inizio gli davano tutti contro, dopo di lui ho prodotto Pezzali e ho lanciato Fiorello, sempre puntando su qualcuno e qualcosa che prima non c’era. Poi, per onestà, bisogna riconoscere l’importanza di avere fortuna, che non è classista, bisogna anche cercarselo. Ma può capitare a tutti“.
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Il suo segreto? È lui stesso a raccontarlo: “La mia vera forza viene dal fatto che sono nato a Ceggia, un paesino in provincia di Venezia. Sono un provinciale nel senso letterale: e dalla provincia vengono, guarda caso, Jovanotti, Gerry Scotti, Fiorello, Pezzali, Fabio Volo, per fare un esempio. La provincia ti dà un punto di vista diverso, probabilmente anche una voglia di arrivare diversa, la provincia è la mia fortuna: non sono sicuro che avrei ottenuto gli stessi risultati se fossi nato in una famiglia ricca e potente“.