La vicenda delle plusvalenze entra nel vivo e adesso emergono novità importanti: la decisione e le conseguenze.
La decisione sulle plusvalenze scuote il mondo del calcio e rischia di aprire una lunga scia di polemiche soprattutto per quanto deciso. La vicenda è al centro di un’indagine avviata dalla Procura Federale, ma i risultati non sono così esaltanti.
A confermare tutti i dettagli è l’ANSA che ha riportato integralmente quanto accaduto. Diverse le società coinvolte nella vicenda, adesso è tempo invece di conoscere la decisione.
A tremare diverse squadre come Juventus, Napoli, Sampdoria, Genoa ed Empoli in Serie A, in B invece Parma e Pisa, ma alla fine la vicenda plusvalenze si èconclusa con un nulla di fatto. Le società e i dirigenti giunti a giudizio presso il Tribunale Federale sono stati prosciolti.
Respinte le tesi promosse dalla Procura della Federazione italiana giuoco calcio. Non avrebbe convinto la metodologia utilizzata per scoprire eventuali differenze fra i parametri, nonché identificare il confine legale entro cui ogni società deve vendere un giocatore. Impossibile anche stabilire determinate condizioni per concludere un affare durante il calciomercato.
Si tratta di una decisione che avrebbe come conseguenza quella di contrapporre la Procura Federale ai club. Al centro dell’inchiesta, conclusa con un nulla di fatto, le metodologie economiche per aumentare il valore dei calciatori durante le trattative di mercato, così da sistemare i bilanci. Accolte le richieste della difesa dei club che avevano contestato la valutazioni dei prezzi, così come la presunta “violazione delle norme federali in materia gestionale ed economica e la mancata lealtà“, si legge nella nota che riguarda l’articolo 4 del Codice di giustizia sportiva.
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La Procura Federale avrebbe avuto il sospetto di sistemare le finanze del club per garantire l’iscrizione ai campionati. Questa ipotesi, infatti, sarebbe decaduta proprio durante la formulazione delle richieste da parte della Procura della FIGC. Nell’inchiesta erano coinvolti il presidente della Juve Andrea Agnelli e quello del Napoli Aurelio De Laurentiis. Prosciolto anche Fabio Paratici, attuale direttore del Tottenham. Prosciolti in primo grado i 59 dirigenti e gli undici club finiti nell’inchiesta sulle presunte plusvalenze fittizie.
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