In una scuola elementare il compito shock di una maestra assegnato ai propri alunni è sconvolgente. Così una docente per spiegare i gironi dell’Inferno di Dante ha pensato bene di far disegnare ai bimbi i compagni che volevano vedere morti
La proposta per niente didattica ed educativa di una maestra di una scuola elementare di Roma ha sconvolto l’opinione pubblica nazionale. Rappresentare l’Inferno di Dante Alighieri attraverso il disegno sarebbe anche un compito apprezzato se non fosse che al posto dei peccatori la docente ha chiesto ai bambini di scrivere i nomi dei compagni di classe che avrebbero voluto vedere morti.
Il fatto shock è avvenuto nell’istituto comprensivo “Carlo Levi” di Roma. Ma al dramma di quel compito la maestra aggiunge anche un’altra “stranezza”. Durante una pausa pranzo, davanti ai propri alunni la docente si sarebbe sporta dalla finestra, dondolandosi mentre si teneva alla corda della serranda e, infine, aggredendo anche un alunno disabile.
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La denuncia shock a seguito dei fatti avvenuti nell’Istituto comprensivo Carlo Levi di Roma, è partita dalla presidente del Consiglio di istituto, Tiziana Cagnazzo che ha ricostruito questi drammatici eventi accaduti. “La docente avrebbe anche disegnato sulla lavagna dei simboli massonici”.
La rappresentante d’Istituto ha così dichiarato: “Dopo gli episodi accaduti ci siamo mossi subito chiedendo spiegazioni, ma sono dovute intervenire le forze dell’ordine. Abbiamo chiesto alla maestra perché si comportasse così con dei bambini di seconda elementare ma lei non ha saputo gestire la situazione. Questa docente è una persona che sta male e che ha bisogno di aiuto. Ma davanti a noi troviamo un muro: quello della dirigenza scolastica. Per questo siamo stati costretti a dover richiamare i carabinieri”.
Secondo quanto riportato sempre dalla rappresentante Cagnazzo, la donna oltre a intimorire gli alunni e incutere ansia tra i docenti ha fatto registrare anche un calo di iscrizioni nella scuola.
Ed è la maestra stessa ad aver raccontato ad alcuni genitori di essere stata più volte sottoposta a dei TSO (trattamento sanitario obbligatorio).
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Il danno provocato ai bambini di 7 anni non è irrilevante. Il problema non è tanto la maestra quanto chi è alla direzione della scuola che avrebbe dovuto impegnarsi affinché la situazione si fermasse. La dirigente avrebbe potuto sospendere in forma preventiva la maestra per aiutarla ma non l’ha fatto. Intanto, si aspettano provvedimenti prossimi.