Inserito dal 2016 nelle utenze elettriche, ora il Canone Rai non verrà più pagato in bolletta. Accettato dal governo l’ordine del giorno presentato da Maria Laura Paxia. La preoccupazione del sindacato dei giornalisti Rai: “Si rischia ora l’evasione”
Approvato con 323 sì alla Camera e accettato dal governo senza bisogno di essere messo ai voti. Così il canone Rai che dal 2016 veniva pagato all’interno delle utenze elettriche ora cessa di esistere.
Nell’odg, con l’addio al canone Rai in bolletta, si legge: “si adottano nuove normative dirette a scorporare dal 2023 il canone Rai”. Così facendo l’Italia rispetta gli impegni presi con l’Europa tramite il Piano di ripresa e resilienza (Pnrr), in cui si confermava che dai costi dell’energia sarebbero spariti tutti gli “oneri impropri” come appunto l’abbonamento alla televisione di Stato.
Canone Rai sparito dalla bolletta | La preoccupazione dell’Odg: “Probabile rischio evasione”
Inserito come voce nelle bollette della luce nel 2016 dal governo Renzi con l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale dell’imposta sui televisori, il canone Rai si appresta ora a dire addio al pagamento rateizzato in bolletta.
Così, dal 2023 l’abbonamento che sino ad oggi si pagava per la detenzione di televisori in casa tornerà a essere un’imposta gestita in autonomia. Questa decisione è stata presa perché, come sostiene l’Unione Europea: “non si può chiedere obbligatoriamente ai fornitori di energia di riscuotere oneri non legati al proprio settore di mercato, né tantomeno ai consumatori di pagare nella stessa bolletta un costo legato a un servizio diverso”.
Saranno dunque 22 milioni gli italiani che dal prossimo anno si vedranno alleggerite le bollette energetiche di 90 euro. Il Canone Rai tornerà ad essere pagato tramite il classico bollettino postale, così come si faceva prima del 2016..
Ma se per gli italiani questa è una grande notizia lo è di meno per l’organizzazione sindacale dei giornalisti Rai che è preoccupata per l’avvenire dei propri giornalisti. Infatti, come si legge in una nota riportata anche dal corriere, l’organizzazione ricorda come il canone italiano sia il più basso in Europa. Così come basso è il numero dei giornalisti in organico.
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“Ora c’è incertezza sulle risorse proprio quando, invece, il mese scorso i Cdr della Rai chiedevano che fosse garantita ogni anno per il servizio pubblico radiotelevisivo attraverso la restituzione alla Rai dell’intera quota del canone versato dai cittadini (extra-gettito), in tutto 200 milioni all’anno. Il rischio ora è che l’uscita dell’abbonamento dalla bolletta si traduca in una nuova corsa all’evasione del canone.”