Boris Johnson stupisce tutti e fa un annuncio molto importante sul tema immigrazione. Il primo ministro britannico alza le polemiche: cosa è accaduto e quali sono le conseguenze.
Le associazioni umanitarie e anche i laburisti hanno protestato contro le scelte di Boris Johnson. Con il termine “disumano” è stato commentato da più parti, non solo nell’universo politico, l’approccio deciso dal principale inquilino di Downing Street.
La decisione ha del clamoroso e vede la Marina militare a capo delle operazioni contro gli scafisti che operano con sempre maggiore frequenze proprio nelle acque dello Stretto della Manica.
Immigrazione e la decisione di Boris Johnson
“Basta saltare la fila, bisogna fermare i trafficanti di uomini: così salveremo migliaia di vite“, ha commentato Johnson. I richiedenti asilo giunti in maniera irregolare nel Regno Unito sarebbero destinati ad andare in Ruanda e ciò dovrebbe avvenire durante l’elaborazione delle richieste.
Ad annunciarlo è stato Boris Johnson in prima persona che lo ha fatto scegliendo come simbolo l’aeroporto di Lydd: lo scalo non è molto distante dal mare. I nuovi piani decisi dal governo britannico non includono i cittadini ucraini fuggiti dalla guerra. Per gli altri è invece previsto trasferimento nei centri di accoglienza in Africa, soprattutto se giunti dalla Francia.
La decisione di Johnson scatena le polemiche
Il piano deciso dal primo ministro inglese ha trovato la ferma opposizione delle associazioni umanitarie e dei laburisti. Intanto la polizia di frontiera sarebbe stata letteralmente scavalcata dalla Marina militare a cui Johnson avrebbe chiesto di operare sulla Manica.
Nel caso specifico le autorità britanniche vorrebbero avere un maggior risalto, in termini di autorità e sorveglianza, nelle acque che separano il Regno Unito dalla Francia. “La nostra compassione può essere infinita, ma la capacità di accogliere persone non lo è. Spendiamo 5 milioni di sterline al giorno per i richiedenti asilo che soggiornano negli alberghi. Il popolo britannico ha votato più volte per riprendere il controllo dei nostri confini“, ha ricordato Johnson.
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Adesso il Ruanda ha accettato di farsi da tramite mediante il pagamento di 140 milioni di euro. Nel 2021 circa 28mila le persone sbarcate dalla Manica con partenza dalle coste della Francia. Ma le polemiche non finiscono qui perché i cittadini britannici hanno criticato l’operato politico di Johnson nell’accogliere i rifugiati ucraini. A fronte di centinaia di migliaia di richieste, infatti, meno di 50mila persone fuggite dalla guerra sarebbero in realtà riuscite a raggiungere il Regno Unito. Burocrazia e altre vicende ne avrebbero impedito un arrivo numericamente più ampio.