Alberto Genovese mette in vendita Terrazza Sentimento. Il superattico nel centro di Milano, quello delle delle feste a base di droga e alcol, ha un valore incredibile.
L’imprenditore ha deciso di vendere l’attico di Piazza Beltrade, a Milano, dove si sarebbero consumati i festini al centro dell’inchiesta per violenza sessuale. Duecento milioni di euro li ha già incassati vendendo le azioni di Prima Assicurazioni. La somma sarebbe stata versata in un trust dove sarebbe confluita parte del suo ingente patrimonio.
In questo modo, però, non vi sarebbe più nessuna garanzia che, se condannato, risarcisca i danni che è accusato di aver provocato, due anni fa, con gli abusi sessuali alla ragazza di 18 anni che lo ha fatto arrestare. L’avvocato difensore della giovane modella Luigi Liguori ha chiesto il sequestro conservativo di oltre un milione e mezzo di euro sui conti di Genovese. Secondo il legale le presunte violenze hanno causato alla ragazza danni fisici e psicologici gravissimi, dai quali potrebbe non riprendersi mai. I consulenti li hanno quantificati in 1,5 milioni di euro.
Terrazza Sentimento in vendita: l’ira delle vittime e l’offerta di risarcimento di Genovese
Accusato di violenza sessuale e cessione di stupefacenti, Genovese si trova al momento agli arresti domiciliari in una clinica dove sta cercando di disintossicarsi dalla droga. La difesa di Genovese ha offerto come risarcimento alla giovane modella 130mila euro. 25mila sono stati proposti all’altra vittima, una ragazza di 23 anni che ha denunciato di essere stata violentata dall’imprenditore nel luglio del 2020. Entrambe le offerte sono state rifiutate.
La vendita di Terrazza Sentimento frutterebbe a Genovese una cifra tra i 2 e i 3 milioni di euro. Il superattico nel centro di Milano, a pochi passi dal Duomo, ha una superficie di circa 300 metri quadrati e include una grande terrazza con piscina a sfioro. L’imprenditore a già venduto un appartamento più piccolo, di cui era proprietario, nello stesso palazzo.
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Nel corso delle indagini preliminari Genovese aveva chiesto “l’autorizzazione alla costituzione” di un trust con cui “dovrebbe aver cautelato tutto il proprio patrimonio (o almeno una parte)” di cui, però, “rimarrà sempre proprietario”. Questo trust solleverebbe parecchi dubbi giuridici, in quanto “non garantisce in maniera assoluta” il “pagamento del risarcimento dei danni” alle vittime di abusi, nel caso in cui l’imputato dovesse essere condannato.