Conflitto Ucraina, il Presidente Zelensky torna a denunciare i crimini di guerra commessi dai militari di Mosca. Il discorso davanti al Parlamento lituano è da brividi: “Violentano persino i bambini”.
Violenze sui civili, torture e stupri. Fosse comuni e armi chimiche. Sono queste le atrocità riferite questa mattina dal Presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso del suo intervento davanti al Parlamento lituano. Crimini di guerra denunciati, ancora una volta, per forzare la mano nei confronti dell’Unione europea affinché chiuda definitivamente i canali con Mosca, smettendo di “finanziare la guerra di Putin”.
Zelensky ha esordito ringraziando la Lituania per essere stato il primo Paese a rinunciare al gas russo e per aver fornito sostegno militare a Kiev fin dai primi giorni di guerra: “Il popolo lituano comprende meglio di chiunque altro come gli occupanti possano distruggere la libertà e a quale costo ricostruire l’indipendenza, cosa che voi siete riusciti in modo esemplare”, ha spiegato Zelensky. Una posizione, quella lituana, che il Presidente ucraino auspica possa essere d’esempio agli altri Stati europei, soprattutto dopo le notizie giunte dai territori fino a pochi giorni fa occupati dai militari di Mosca e oggi liberati.
Guerra Ucraina, Zelensky accusa i russi: “Centinaia di violenze, anche su minorenni e bambini”
La denuncia è pesantissima, in Ucraina sono già stati segnalati centinaia di casi di stupro da parte di invasori russi, comprese ragazze minorenni, bambini e persino neonati. “Nelle aree liberate dell’Ucraina – spiega Zelensky – continua il lavoro per verificare e indagare sui crimini di guerra commessi dalla Russia. Quasi ogni giorno vengono trovate nuove fosse comuni. Migliaia di vittime, centinaia di casi di brutali torture. Si trovano ancora cadaveri nei tombini e negli scantinati”, sottolinea il Presidente ucraino.
“Corpi legati e mutilati, centinaia di orfani. Almeno centinaia di bambini, perché non si conosce ancora il numero esatto delle vittime. Sono stati denunciati centinaia di stupri, tra cui ragazze minorenni e bambini molto piccoli e persino neonati. È solo spaventoso parlare a questo proposito ora, ma è vero”, conclude.
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L’allarme umanitario si va a sommare a quello relativo al possibile utilizzo da parte delle truppe di Mosca di armi chimiche. Stando a quanto riferito dalla deputata ucraina Ivanna Klympush, nella tarda serata di ieri un drone russo avrebbe sganciato su Mariupol una sostanza tossica, “probabilmente chimica”. Attacco non ancora confermato, come riferisce il viceministro della Difesa ucraino Anna Malyar che sottolinea come “le informazioni sono ancora in fase di verifica, ma i dati preliminari suggeriscono che a Mariupol siano state utilizzate munizioni al fosforo“.