Mario Draghi tiene il punto sulla riforma del Fisco: l’importante è tendere una mano ai contribuenti, apertura a coloro che sono in debito.
Il Governo fa il punto sul Fisco: Draghi, Premier incaricato, ha promesso un’inversione di rotta dopo la pandemia. Organizzare la ripartenza economica significa considerare anche tutti coloro che sono rimasti inghiottiti dalla congiuntura: vale a dire, quelli che si ritroveranno le sanzioni a ridosso dei pagamenti mensili, ma non sono ancora riusciti a gestire le scadenze precedenti.
La porzione di persone che deve fare a meno, per qualche ragione, dei sostegni. Calmierare questi casi limite non è semplice, perciò Draghi pensa a un “Sostegni ter” ampliato. Si va verso una nuova pace fiscale: accordo che dovrebbe portare i contribuenti in debito a respirare ulteriormente. Meno spese, ma soprattutto scadenze più alla portata.
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Draghi promuove la pace fiscale: in cosa consiste
Il favore degli schieramenti è noto, anche se restano da discutere le modalità: il provvedimento mira a quelli che non sono riusciti ad aderire al saldo e stralcio relativo a Dicembre 2021. Circa 532mila contribuenti rinfrancati che, però, dovranno adeguarsi alle nuove misure.
Un calendario aggiornato delle scadenze: i documenti scaduti nel 2020 comprese le rate andranno saldati entro il 30 Aprile del corrente anno, mentre quelli scaduti nel 2021 dovranno essere ottemperati fra Luglio e Agosto al netto di cinque giorni di tolleranza feriale. Per quanto riguarda, invece, le rate scadute nel 2022 si arriva al saldo entro il 30 Novembre. Anche qui cinque giorni di tolleranza che porteranno al 5 Dicembre.