Fiorello, da Sanremo al teatro con la stessa duttilità. Lo showman, però, ha anche momenti difficili: la malattia che l’ha cambiato.
Rosario Fiorello, l’altra faccia dello showman. Il mattatore di Augusta è molto apprezzato per le sue performance in giro per l’Italia: la tournée teatrale sta andando benissimo, soprattutto dopo Sanremo che l’ha visto (anche se solo per una sera) ancora una volta protagonista.
Dubbi sulla sua presenza all’Ariston il prossimo anno, ma prima c’è dell’altro: mistero sui suoi impegni futuri, l’uomo è sempre molto riservato malgrado la propria mediaticità. Sparito da ogni social network: piattaforme che prima frequentava con assiduità. Non è solo una scelta comunicativa: è proprio una filosofia di vita. Dopo la ribalta, è bene tornare nel proprio. La riservatezza come ancora di salvezza.
Fiorello, la malattia l’ha cambiato: “Mi hanno aperto come un pacco”
Di paure, Rosario Fiorello, ne ha molte: una più di altre, come ha confessato lui stesso al programma della compianta Raffaella Carrà “A raccontare comincia tu”. Lo showman teme la morte. Sembra una banalità, ma il mattatore è proprio terrorizzato all’idea del fine vita e cerca di esorcizzare questo timore come può. Attraverso la comicità e l’irriverenza: sorride alla vita in tutti i sensi. Anche quando gli ha giocato qualche brutto scherzo.
Fiorello, infatti, ha dovuto combattere con un melanoma alla schiena e poi un tumore alle parti intime. Lo ha raccontato lui stesso nel 2015: il programma era quello di Ivan Basso, che trasmetteva su Periscope. “Sono giorni che mi hanno aperto come un pacco regalo”. Segno che la prevenzione è importante.
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Capire il proprio stato di salute, soprattutto rispetto a certe malattie. Per questo Fiorello è sempre in prima linea per la prevenzione: numerosi sono i suoi appelli per spingere le persone a fare i controlli. Presenza fissa, oltre alle numerose opportunità che gli garantisce la tv e il teatro, al “Tennis&Friends” del Foro Italico. Tanti vip nella Capitale per promuovere la ricerca scientifica e supportare lo studio e l’approfondimento di determinate malattie che sono sempre più all’ordine del giorno, motivo in più per evitare che continuino ad essere tabù.