Il mistero dell’anziano morto d’infarto, aveva nelle tasche dei pantaloni, oltre ad assegni per 300mila euro, le chiavi di una Ferrari e di una Cadillac. Indagini in corso.
Al momento del decesso aveva in tasca una fortuna. Alessandro Avanzino, 80enne dell’Olgiata, frazione di Roma, è morto al Policlinico Gemelli dopo aver accusato un malore in casa. L’uomo, stroncato probabilmente da un infarto, era in possesso di assegni del valore di oltre 300mila euro, 12 mila euro in contanti e le chiavi di una Ferrari e di una Cadillac.
Era stato colto da malore giovedì scorso, nella sua abitazione a Roma nord, e dopo essere stato soccorso dal personale sanitario del 118 era stato ricoverato al Policlinico Gemelli, dove è deceduto. Il dettaglio che lascia a bocca aperta riguarda il contenuto delle sue tasche. All’interno i medici del nosocomio romano hanno rinvenuto 12mila euro in contanti e assegni per decine di migliaia di euro. Ma c’è di più, al momento del decesso l’uomo era in possesso delle chiavi di una Ferrari e di una Cadillac. Una storia poco chiara, su cui gli agenti del Commissariato di Monte Mario stanno cercando di fare luce.
Anziano morto d’infarto a Roma, in tasca oltre 300mila euro e le chiavi di macchine di lusso: indagini in corso
L’uomo non aveva figli. La Polizia ha già avviato le indagini, che serviranno anche a stabilire l’identità degli eventuali eredi. Al momento si sta tentando di capire se ci sia qualche parente meno stretto, magari dei nipoti e nei prossimi giorni potrebbe essere nominato un notaio. Sembra che l’anziano vivesse con la moglie e che la donna potrebbe essere sentita dagli inquirenti.
Agli inquirenti sono stati consegnati i beni dell’anziano. Tra i beni dell’uomo rientrano anche proprietà immobiliari, una Mercedes e una Suzuki. Sarà anche importante ricostruire gli ultimi spostamenti e gli eventuali appuntamenti dell’ottantenne, per capire se quel denaro nelle tasche avesse un destinatario o se, come è verosimile, il defunto fosse abituato a girare con tutto quel denaro addosso.
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“Quando ho trovato tutti quei soldi tra i documenti, ho capito subito che non era una situazione semplice – ha spiegato un medico – con i colleghi abbiamo deciso subito di avvisare i Poliziotti e di consegnare in tempi brevi quella montagna di banconote. Sono tanti anni che lavoro al Pronto Soccorso e non mi era mai accaduta una cosa del genere“, conclude.