Nuove accuse per Boris Becker, vecchia conoscenza del tennis, al centro di una vicenda molto complicata. Cosa è stato deciso a Londra per l’ex campione.
Boris Becker è finito nuovamente nei guai per alcune questioni legali alquanto intricate. L’ex campione di Wimbledon è stato assolto da una ventina di capi d’accusa, ma rischia ancora fino a sei anni di carcere.
Non c’è proprio pace per l’ex campione di Wimbledon che è stato giudicato colpevole per diverse reati commessi nel 2017. L’accusa è ben precisa e a tal proposito anche la magistratura si è espressa con tanto di sentenza.
Boris Becker, la condanna per l’ex campione di tennis
Becker è stato giudicato colpevole per bancarotta fraudolenta, così come deciso dalla Corte Suprema di Southwark. A suo carico pendono quattro reati connessi a un debito insoluto, per un totale di circa 60 milioni di euro, contratto con l’istituto bancario Arbuthnot Latham. La vicenda si rifà a una sentenza di cinque anni fa emessa dell’Alta Corte.
A distanza di due settimane dall’inizio del processo è arrivata la sentenza di colpevolezza per bancarotta fraudolenta. Problemi economici per il sei volte campione di Wimbledon che dichiarò fallimento nel 2017. Becker è accusato di aver nascosto al Fisco i trofei vinti a Wimbledon nel 1985 e nel 1989, così come gli Australian Open (1991 e 1996). Non avrebbe dichiarato una medaglia d’oro conquistata a Barcellona nel 1992 e alcune proprietà fra Regno Unito e Germania per un valore di oltre un milione di euro.
Il declino di Becker | Storie di debiti
Boris Becker è un ex giocatore di tennis che ha accumulato milioni di debiti a causa del gioco d’azzardo. Nemmeno 55 anni compiuti e circa 61 milioni di euro accumulati fra 14 distinti creditori. Fra questi vi sarebbe anche il ricco uomo d’affari Hans-Dieter Cleven. Becker avrebbe chiesto un prestito di oltre 2 milioni di euro anche al fondatore di Phone 4U, cercando di ripianare parte dei debiti contratti.
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La passione per il poker ha preso il sopravvento, specialmente con perdite cospicue sui tavoli da gioco sparsi in Austria. Per l’ex campione da segnalare una condanna, con sospensione della pena nel 2002, da parte della giustizia tedesca. Multa in quel caso di 500mila euro per evasione fiscale. Nei primi anni Novanta fu inoltre accusato di non aver versato al Fisco circa 1,7 milioni di euro.