In un contesto di tensione legato alla guerra in Ucraina, l’economia italiana deve fare conti un calo del Pil che non era stato previsto. Nel Def 2022, il documento di economia e finanza, approvato l’altro ieri, è evidente una flessione dei mercati. Il tutto è legato alla crisi internazionale che a settembre, quando era stata pubblicata la Nota di aggiornamento, non era ipotizzabile. A preoccupare sono i prezzi di materie prime ed energia, che potrebbero pesare molto su famiglie e imprese. Cosa farà il governo? Al quotidiano on line Free.it la sottosegretaria all’Economia, Maria Cecilia Guerra.
Il quadro macroeconomico italiana è peggiorato, soprattutto a causa dell’invasione russa in Ucraina. La crisi ha portato a un aumento generalizzato dei prezzi e poi c’è il contraccolpo delle sanzioni internazionali alla Russia. Tra i partiti c’è fibrillazione e si ipotizza anche uno scostamento di bilancio. Intanto, però, sul tavolo ci sono i provvedimenti per contrastare i rincari e aiutare, così, famiglie e imprese. Al quotidiano on line Free.it la sottosegretaria all’Economia, Maria Cecilia Guerra.
Nel Def è stato ipotizzato un ribasso del Pil del 2,09%. Quali sono le prospettive?
“Nel Def che abbiamo approvato, è evidente che la crescita del prodotto interno lordo per il 2022 scende dal 4,7% programmatico della NADEF al 2,9%, quella per il 2023 dal 2,8% al 2,3%. E il disavanzo tendenziale della pubblica amministrazione è indicato al 5,1% per quest’anno; ma scende successivamente fino al 2,7% del PIL nel 2025.Questo calo è ovviamente legato al contesto internazionale, in particolare ai nuovi fenomeni che noi ben conosciamo.
Ovvero l’aumento del costo delle materie prima, del costo dell’energia ma anche altre materie e primi e componenti importanti per la produzione. Dall’altro lato incide anche su questi stessi fattori la guerra in Ucraina. E questi elementi hanno portato a un rallentamento della crescita economica anche a fronte di un rallentamento più generale del commercio”.
Alcuni partiti hanno chiesto al governo di fare di più. Hanno, per esempio, chiesto uno scostamento di bilancio. Lei cosa ne pensa?
“In questa manovra emerge che noi possiamo recuperare risorse per finanziare un nuovo intervento significativo anche senza ricorrere allo scostamento. Mantenendo però gli obiettivi che ci eravamo dati per quanto riguarda il disavanzo pubblico. Che sarebbe comunque calato, per ragioni varie. E quindi da lì possiamo recuperare 5 miliardi per un intervento subito dopo Pasqua che servirà per sostenere ulteriormente l’economia.
Def 2022, sottosegretaria economia Maria Cecilia Guerra a Free.it | “Dopo Pasqua faremo un…”
Sarà un provvedimento soprattutto per i settori più colpiti e per le famiglie con le maggiori difficoltà economiche. Possono essere trovate altre risorse nei provvedimenti che abbiamo provvedimenti che abbiamo preso quest’anno. E che hanno fruttato all’economia circa 15 miliardi di euro e sono tutte modifiche che abbiamo fatto senza scostamento”.
Quindi non è necessario lo scostamento?
“Quindi si possono trovare altre fonti di finanziamento. Diciamo che vedremo passo per passo quali saranno le esigenze e decideremo. Uno scostamento di bilancio, ricordiamocelo sempre, significa fare nuovo debito e per un Paese come il nostro questo comporta anche dei rischi. Chi ci presta i soldi può chiedere tassi d’interesse molto alti e questo potrebbe avere implicazioni negative per la nostra economia. Quindi, bilanceremo le varie esigenze. Certamente non è escluso uno scostamento ma al momento non è la via principale”.
Sono stati previsti ulteriori provvedimenti per far fronte ai rincari delle materie prime, come per esempio il carburante?
“E’ previsto un nuovo provvedimento entro la fine di aprile che conterrà misure anche per i prezzi di carburante ed energia. Teniamo conto che per quanto riguarda le bollette, gli interventi che già abbiamo fatto arrivano fino alla fine di giugno. E per quanto riguarda i carburanti, abbiamo adottato un decreto che conferma la riduzione delle accise di 25 centesimi fino ai primi di maggio. Il nuovo testo va, quindi, a sostenere tutti coloro che vivono con maggior drammaticità questi tipi di costi”.
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Dovessero esserci ulteriori sanzioni alla Russia, ci sarebbe un grosso contraccolpo per l’economia italiana?
“Purtroppo tutte le sanzioni hanno dei contraccolpi. Dipende sempre da che tipo di sanzioni vengono prese. Noi per esempio risentiamo sicuramente di quelle già prese però magari in misura inferiori ad altri, per quanto riguarda le nostre esportazioni. Dovessero essere prese in considerazione sanzioni che maggiormente riguardano gli acquisti di materie prime come carbone e gas, le cose sarebbero più dure per noi. E allora in quel caso, anche le previsioni sul Pil che dicevamo all’inizio potrebbero essere sensibilmente diverse”.