Condanna pesante per Antonio Di Fazio, l’imprenditore farmaceutico accusato di aver abusato di 5 ragazze e della ex moglie. Il tutto dopo averle stordite con potenti dosi di benzodiazepine e averle fotografate senza veli. La Procura aveva chiesto una condanna a 9 anni.
È stata molto più pesante di quanto non avesse chiesto la Procura la pena inflitta ad Antonio Di Fazio. L‘imprenditore farmaceutico è accusato di abusava di giovani donne, dopo averle drogate con dei medicinali. Il gup Anna Magelli gli ha inflitto 15 anni e 6 mesi, contro i 9 anni chiesti dalla Procura.
Di Fazio, che al momento è in una comunità terapeutica, non era presente in aula. Il gup ha riconosciuto il reato di violenza sessuale anche per le condotte che riguardavano le fotografie che scattava alle donne che drogava e spogliava, prima di abusare di loro.
Inoltre, la condanna a oltre 15 anni ha superato la richiesta della procura anche perché il giudice non ha riconosciuto la cosiddetta “continuazione” tra i reati, che porta a una diminuzione della pena complessiva, ma ha condannato Di Fazio sommando le pene per ogni episodio per il quale è stato riconosciuto colpevole.
“Siamo soddisfatti perché è stato accolto l’impianto accusatorio”, hanno spiegato alcuni dei legali di parte civile, tra cui gli avvocati Laura Panciroli, Monica Monteverde e Andrea Prudenzano.
Di “pena severa” parlano invece l’avvocato Mauro Carelli, che assieme alla collega Giuseppina Cimmarusti difende Di Fazio. “Aspettiamo di leggere le motivazioni per capire e poi impugnare. E’ una pena alta se consideriamo, per esempio – ha aggiunto – che Alberto Stasi, per l’omicidio di Chiara Poggi, è stato condannato sempre in abbreviato a 16 anni di carcere. La procura aveva chiesto 9 anni, aspettiamo le motivazioni”.
Il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo avevano ricostruito 5 episodi di violenze subite da altrettante ragazze che erano entrate in contatto con Di Fazio, a cui si aggiungono gli episodi ai danni della ex moglie. L’imprenditore aveva fatto ammissioni solo per quanto riguarda una studentessa 21enne, che aveva attirato nel suo ufficio con la scusa di uno stage. E poi drogato con una forte dose di tranquillanti sciolti nel caffè. Proprio questo episodio, nel maggio scorso, aveva portato al suo arresto.
Dai suoi pc e telefoni, poi, erano emersi decine di scatti di altre ragazze, nude e prive di coscienza. I pm avevano individuato altre 4 ragazze e ricostruito il burrascoso matrimonio, finito con una serie di denunce incrociate e un episodio di lesioni (ora prescritte e inizialmente qualificate come tentato omicidio) ai danni della donna.
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