Maurizio Schillaci, il calciatore dimenticato. La storia del cugino di Totò sembra un film: che fine ha fatto il campione.
Maurizio Schillaci tra sogno e (amara) realtà. La sua storia è la dimostrazione di come la vita, a volte, sia una questione di scelte: quelle che ti trovi a fare, ma soprattutto quelle che gli altri fanno per te. Maurizio era un talento assoluto, addirittura più forte di suo cugino Totò. Predestinato, dicevano, ma poi la vita ha preso un’altra strada: inutile dire di chi sia la colpa, anche se l’uomo ha le idee chiare.
Anni passati tra guai fisici e sfortuna dopo il successo raggiunto in età adolescenziale. L’approdo alla Lazio poi tante altre occasioni sfumate: “Siciliano che non ha carattere – dicevano – questa cosa ancora mi fa innervosire”. La verità è che Maurizio stava male, ma non gli credeva nessuno: “Avevo lo scafoide del piede destro lesionato e in necrosi – racconta al Corriere della Sera – per farmi fare il primo controllo accurato ho aspettato il trasferimento al Messina, in Serie B”.
Leggi anche – Soldati russi feriti, minacce shock ai medici che li soccorrono | “Vi dobbiamo…”
Maurizio Schillaci, talento e sogni infranti: che fine ha fatto l’ex calciatore
Gli infortuni hanno minato un percorso che sembrava già scritto, caduta libera: povertà, stenti, depressione e qualche problema di dipendenza. Ora è tutto risolto, o quasi. Maurizio non vive più in una Panda, come aveva raccontato tempo fa, ma è ancora sotto la soglia di povertà: “Finché giochi ti amano tutti, poi vieni dimenticato”.
Vaga con il suo cane Johnny in cerca di riscatto, ma poi l’ammissione: “Chi mi assumerebbe? Ho sessant’anni e ho giocato solo a pallone“. Ormai Maurizio vive alla giornata, sperando di riuscire a sorprendersi, magari con una buona notizia. Talvolta basta per ripartire.