Una sentenza molto attesa quella sul caso di Stefano Cucchi, il 31enne romano arrestato il 15 ottobre del 2009, e deceduto sette giorni dopo all’ospedale Sandro Pertini. Dopo la sentenza per il suo pestaggio, arriva ora quella per il depistaggio, e finalmente la famiglia ha ora un verdetto definitivo.
“Sono sotto choc. Non credevo sarebbe mai arrivato questo giorno. Anni e anni della nostra vita sono stati distrutti, ma oggi ci siamo“. Queste le prime parole di Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano che dal 2009 si è battuta affinché la morte di suo fratello avesse giustizia.
Dopo la sentenza per l’uccisione di Stefano Cucchi che due giorni fa ha visto L’Alta Corte condannare in Appello i due carabinieri accusati, Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, riducendo però la durata della pena, arriva oggi quella per gli 8 carabinieri accusati di depistaggio. Ci sono volute otto ore di camera di consiglio, ma alla fine il giudice monocratico Roberto Nespeca ha letto la sentenza sciogliendo tutte le riserve.
Nella requisitoria dello scorso dicembre il pm Giovanni Musarò aveva chiesto la condanna degli otto carabinieri imputati. La richiesta di pena più alta era stata per il generale Alessandro Casarsa: per lui il pm aveva chiesto 7 anni. Cinque anni e mezzo erano stati sollecitati invece per Francesco Cavallo, cinque anni per Luciano Soligo e per Luca De Cianni, quattro anni per Tiziano Testarmata, invece, per Francesco Di Sano tre anni e tre mesi, tre anni per Lorenzo Sabatino e un anno e un mese per Massimiliano Colombo Labriola, per il quale il pm aveva chiesto le attenuanti generiche.
Caso Cucchi, tutti i condannati per depistaggio: la soddisfazione della famiglia
Le accuse contestate agli otto militari dell’Arma, a vario titolo e a seconda delle posizioni, andavano dal falso, al favoreggiamento, all’omessa denuncia e calunnia.
Quando è stata letta la sentenza le condanne definitive sono invece state: 5 anni per il generale Alessandro Casarsa, 4 anni per Francesco Cavallo e Luciano Soligo, 2 anni e mezzo per Luca De Cianni, un anno e 9 mesi per Tiziano Testarmata, un anno e 3 mesi per Francesco Di Sano, un anno e tre mesi per Lorenzo Sabatino e un anno e nove mesi per Massimiliano Colombo Labriola.
“Sono sotto choc. Non credevo sarebbe mai arrivato questo giorno. Anni e anni della nostra vita sono stati distrutti, ma oggi ci siamo. E le persone che ne sono stati la causa, i responsabili, sono stati condannati” ha detto Ilaria Cucchi visibilmente commossa dopo la sentenza.