Su Putin Papa Francesco non si è mai espresso apertamente ma durante il volo in aereo per raggiungere Malta ha risposto a chi gli chiedeva della guerra. Alla domanda dei giornalisti se stesse prendendo in considerazione l’invito ad andare a Kiev, il pontefice ha riposto di Sì
Il presidente ucraino Zelensky aveva già invitato Papa Francesco in terra ucraina. Ora, il pontefice risponde che l’idea di raggiungere l’Ucraina è “sul tavolo”.
Durante il volo in aereo per raggiungere La Valletta (Malta), Papa Francesco in merito al conflitto ucraino cita la “voce controcorrente di Giorgio La Pira” che più di sessant’anni fa, si levò in un mondo minacciato dalla distruzione, dove a dettare legge erano le contrapposizioni ideologiche e la ferrea logica degli schieramenti per denunciare l’infantilismo dei potenti. Una critica velata al presidente Putin quella del pontefice.
Papa Francesco su Putin e il Cremlino: “Populismi che si nutrono di parole d’odio”
Le parole di Papa Francesco sulla guerra in Ucraina sono forti. “L’aggressività umana e infantile minaccia interi popoli e soffoca generazioni di persone”.
Così il Papa denuncia il riemergere dei nuovi imperialismi, dell’aggressività diffusa e l’impossibilità di partire dai più poveri. “Tutto questo odio non è iniziato solo nell’ultimo mese. La guerra si è preparata da tempo con grandi investimenti e commerci di armi. Ed è triste vedere come l’entusiasmo per la pace, sorto dopo la Seconda guerra mondiale, si sia affievolito per colpa di pochi potenti che vanno avanti per conto proprio”.
Bisognerebbe agire e fermare gli ingenti fondi che continuano oggi a essere destinati alle armi e, invece, convertirle per la salute e la nutrizione dei popoli. Con queste parole, Papa Francesco definisce la situazione Ucraina e nel mondo come “la terza guerra mondiale combattuta a pezzi”.
Tra le questioni importanti che interessano l’Europa anche il flusso di rifugiati dall’Ucraina. Oggi, sottolinea il pontefice, prima di lasciare la Santa Sede ha incontrato alcune famiglie di rifugiati dall’Ucraina ospitate dalla Comunità di Sant’Egidio.
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E così dichiara: “Non possono alcuni Paesi sobbarcarsi l’intero problema nell’indifferenza di altri! E non possono Paesi civili sancire per proprio interesse accordi con malviventi che schiavizzano le persone. Il Mediterraneo ha bisogno di responsabilità europea, in modo da diventare di nuovo teatro di solidarietà. Aiutiamoci a non vedere il migrante come una minaccia. L’altro non è un virus da cui difendersi, ma una persona da accogliere”.
Il Pontefice non ha mai nominato Putin dall’inizio del conflitto in Ucraina, ma velatamente dice: “Mentre ancora una volta qualche potente, tristemente rinchiuso nei propri interessi nazionalisti, provoca e incita conflitti, la gente comune avverte il bisogno di costruire un futuro. Ora, nella notte della guerra, non facciamo svanire il sogno della pace”.