La guerra in Ucraina procede senza sosta e adesso due elicotteri bombardano un deposito petrolifero in Russia: il conflitto non si arresta.
Mosca ha annunciato due elicotteri ucraino avrebbero violato il sistema aereo, volando a quote basse, lanciando due bombe contro un deposito petrolifero a Belgorod, in Russia. Al momento non si conosce l’eventuale presenza di feriti o di vittime. A riportare la notizia è stata NEXTA.
Sarebbero almeno otto i serbatoi petroliferi incendiati durante l’attacco aereo. Inviati decine di mezzi per spegnere l’incendio. Le persone che abitano vicino al deposito sono state fatte evacuare dalla zona visto il pericolo di possibili esplosioni. L’incendio è visibile da diversi chilometri di distanza a causa delle fiamme alte.
Nel frattempo l’Ucraina ha dichiarato che le forze russe si stanno ritirando lentamente dalla zona a nord di Kiev per dirigersi verso la Bielorussia. La strategia militare potrebbe essere quella di un ritiro graduale per viveri e rifornimenti. Continuano comunque i negoziati fra i due Paesi, ma l’accordo non è così vicino.
Intanto Volodymyr Zelensky ha pubblicato un nuovo video social per analizzare quanto sta accadendo in Ucraina. “Abbiamo sopportato molto più di quanto il nemico si aspettasse. Hanno detto – tre o cinque giorni. Pensavano che questo gli sarebbe bastato per impossessarsi di tutto il nostro stato. E sono già 36. E noi siamo in piedi. E continueremo a lottare“, commenta il presidente. Intanto il foreign fighter italiano Edy Ongaro è morto durante i combattimenti.
La Russia non demorde e continua ad attaccare le zone del Donbass. I militari ucraini provano a resistere alle offensive delle milizie di Vladimir Putin e fronteggiano gli avversari anche fuori dai propri confini. Nel frattempo un incendio è divampato in un deposito di petrolio nella regione di Belgorod, in Russia. L’azione è stata indicata dal Cremlino come esclusiva responsabilità di due aerei ucraini entrati in territorio russo a bassa quota.
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Crescono invece le tensioni sul fronte del gas naturale. Il Giappone ha annunciato a tal proposito di non voler pagare a Russia con i rubli. A parlare è il primo ministro Fumio Kishida che ha commentato la scelta di Mosca rivolta ai Paesi “ostili“. La minaccia di sospendere i contratti non ha per nulla preoccupato l’esponente politico nipponico. “Come concordato nella riunione straordinaria dei ministri dell’Energia del G7, abbiamo rifiutato“, ha detto Kishida durante un’interrogazione parlamentare.
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