Chiuse indagini per Irene Pivetti, confermato sequestro di 4 mln e 3 Ferrarri

Nuovo avviso di garanzia per l’ex presidente della Camera Irene Pivetti. Lei e altre 5 persone tra cui il pilota Leonardo Isolani, si sono visti recapitare un avviso di conclusione indagini sul caso di Isolani Racing Team e sulla vendita di 3 Ferrari Gran Turismo. 

Ancora guai per l’ex presidente della Camera, Irene Pivetti, che dopo la carriera politica e un passato da presentatrice tv, si è lanciata nel mondo degli affari. Su di lei  e su altre 5 persone indaga la Procura di Milano per autoriciclaggio ed evasione fiscale.

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L’ex presidente della Camera Irene Pivetti è indagata per frode fiscale e riciclaggio.

Da mesi il pm milanese Giovanni Tarzia sta scavando sulla vicenda del passaggio di proprietà delle scuderia Isolani e di 3 Ferrari Gran Turismo. Operazioni che, insieme ad altri passaggi di proprietà e raccolte fondi, secondo il magistrato in realtà sarebbero servite per riciclare denaro sottratto al Fisco.

La prima chiusura indagini a novembre scorso

La prima doccia fredda per l’ex presidente della Camera, Irene Pivetti, era arrivata nel novembre scorso.

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A novembre a Pivetti erano stati sequestrati beni per 4 milioni tra cui le 3 Ferrari Gran Turismo.

Già in nomebre il pm Tarzia aveva notificato a lei e ad altre persone un primo avviso di conclusione delle indagini e aveva disposto il sequestro di beni per 4 milioni di euro per Pivetti e il suo consulente Pier Domenico Peirone, ma il gip aveva respinto la misura. Il Riesame, invece, a febbraio ha ribaltato la decisione, confermando il sequestro. Contro quest’ultima pronuncia la difesa di Pivetti, rappresentata dall’avvocato Filippo Coco, ha fatto ricorso in Cassazione.

Le operazioni fittizie, contestate dal pm Tarzia, sarebbero diverse. Le 3 Ferrari, pur essendo state formalmente vendute nel 2016 per 1,1 milioni di euro alla Only Italia, il gruppo di Pivetti, sarebbero “rimaste nella esclusiva disponibilità di Isolani” e della responsabile legale della scuderia, anche lei indagata, “a Tenerife per essere utilizzati in un neocostituito team di corse”.

Il magnate cinese Zhou Xi Jian e Pivetti

Anche il marchio, il sito internet – “inesistente” per il pm – e altri beni aziendali sono stati ceduti per 100 mila euro ad una società riconducibile a Pivetti con sede a San Marino. Beni che poi sono stati venduti di nuovo – Ferarri incluse –  ad una società di Hong Kong. Il tutto, infine, è passato – almeno sulla carta – al gruppo Daohe del magnate cinese Zhou Xi Jian.

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I passaggi di proprietà avrebbero consentito a Isolani Racing Team, in forte crisi,  di evadere imposte per circa 5 milioni di euro. Anche Pivetti, secondo l’accusa, nel 2016 grazie alla vendita delle Ferrari e del marchio Isolani Racing Team al gruppo cinese Daohe avrebbe realizzato una plusvalenza di quasi 7,9 milioni di euro. Nel corso dell’anno la società non avrebbe versato imposte per quasi 3,9 milioni di euro. E nel 2017 l’evasione  sarebbe stata di 96mila euro. Abbastanza perchè scattasse il sequestro dei beni e delle Ferrari.

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