Nel caso della morte di Yara Gambirasio spunta una novità sul DNA. Massimo Bossetti denuncia: “Potrebbe essere stato alterato”. La Procura di Venezia prosegue nel più stretto riserbo l’indagine sull’ipotesi di alterazione dei reperti biologici. Sotto accusa due funzionari del tribunale
Ancora una novità sulla morte di Yara Gambirasio. La difesa di Massimo Bossetti, ritenuto colpevole dell’omicidio della 13enne, denuncia al tribunale di Bergamo la possibilità che il DNA potrebbe essere stato alterato.
L’ipotesi riguarda, infatti, alcuni reperti biologici sul caso della minorenne. Preso atto del fatto, i magistrati di Bergamo inviano ai colleghi di Venezia gli atti per le opportune valutazioni.
Come riportato dal Corriere del Veneto, nel fascicolo della Procura di Venezia, risultano indagati il presidente della prima sezione penale del tribunale di Bergamo, Giovanni Petillo e Laura Epis, responsabile dell’Ufficio corpi di reato. Entrambi accusati di ipotesi di frode in processo e depistaggio delle indagini.
Caso Yara Gambirasio, manomesso DNA: potrebbe essere stato alterato | Indagati due funzionari del tribunale
L’indagine sulla morte della 13enne Yara Gambirasio è prossima alla chiusura. Nel frattempo, i legali di Massimo Bossetti avanzano l’ipotesi di alterazione delle prove del DNA.
Così, nel fascicolo della Procura di Venezia rientrano due funzionari del tribunale di Bergamo. Giovanni Petillo e Laura Epis sono accusati di aver depistato le indagini sul processo della tredicenne.
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In merito ai due indagati, il procuratore aggiunto Adelchi D’Ippolito, titolare del fascicolo, non ha rilasciato nessun commento.
La difesa del muratore di Mapello, ora aspetta nuovi sviluppi sul caso e la possibilità che qualcosa possa cambiare.