Dopo la recente confessione per l’omicidio di Carol Maltesi, in arte Charlotte Angie, l’assassino ha inviato sms al papà della vittima anche dopo la morte. Il papà di Carol: “Non doveva inviarmi quei messaggi mentre la stava ammazzando, è un mostro”
La tragica e violenta scomparsa della giovane 26enne Carol Maltesi, alias Charlotte Angie, uccisa e fatta a pezzi da Davide Fontana lo scorso gennaio a Borno continua a sconvolgere l’opinione pubblica per i fatti che sono seguiti dopo la morte della donna.
L’assassino infatti ha continuato ad inviare SMS dal cellulare della vittima facendosi passare per lei. Tra i molti messaggi inoltrati e chat avute, la conversazione in assoluto senza scrupoli è stata quella avuta con Fabio Maltesi, papà di Carol.
Morte Carol Maltesi, il papà: “L’assassino di mia figlia non doveva inviarmi quel messaggio”
La morte atroce di Carol Malesi ha sconvolto tutti. Il papà della vittima, Fabio Maltesi non riesce a farsene una ragione. Sul suo profilo Facebook continua a pubblicare foto che la ritraggono alla figlia. I commenti sotto le immagine sono quelli di un padre affettuoso: “Carol era piena di voglia di vivere. Non era una pornostar come sto leggendo, lei era un angelo”.
Anche Fabio Maltese, come la figlia, lavorava nel mondo dell’hard gestendo un locale ad Amsterdam dove vive. In queste ore sta rientrando in Italia. Intervistato dal Corriere della Sera, papà Fabio a proposito di Davide Fontana, l’assassino di Carol, dice:
“Quell’uomo è un mostro! In queste settimane io scrivevo a mia figlia e lui mi rispondeva facendo finta di essere lei. Credevo che lei stesse bene mi ha detto che era a Dubai invece l’aveva già ammazzata. Ci siamo mandati messaggi anche per il mio compleanno, ma ora ho scoperto che era lui a farmi gli auguri, non mia figlia”.
Anche Fabio Maltesi come Lilli, la mamma di Carol, è stato ingannato dall’omicida che ha continuato a fingersi la vittima anche a distanza di due mesi dal decesso.
Maltesi ha affermato: “Credevo di parlare con lei su Whatsapp. Ora che ci penso, però, quando provavo a telefonarla il cellulare era sempre spento allora le scrivevo e lei mi rispondeva. Credevo fosse lei, ora ho scoperto che era il suo assassino”.
Per allontanare i sospetti dei familiari e degli amici che dopo la morte continuavano a cercare Carol, Fontana aveva inventato il viaggio a Dubai.
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Papà Maltesi, però, ha detto che qualcosa dubbio che qualcosa non andasse stava nascendo nelle ultime settimane. “Lei non mi rispondeva mai subito, ma mi scriveva solo dopo un paio di giorni. E poi, spesso mi mandava dei messaggi copia-incolla con i precedenti e questo non apparteneva al suo modo di fare”.