Ruby ter, l’ex di Karima: “Mai ricevuto soldi da Berlusconi | Il legale del cavaliere ottimista su assoluzione piena – VIDEO

Luca Risso, ex compagno della giovane marocchina, protagonista delle serate ad Arcore, ha fatto dichiarazioni spontanee nel corso del processo Ruby ter. Imputati, oltre alla sua ex, sono Silvio Berlusconi e altre 28 persone. Ecco cosa ha detto.

Non è stata Ruby ad aiutare Luca Risso ad aprire le sue attività in Messico. E tantomeno Silvio Berlusconi. È questa la ricostruzione che Risso, 53 anni, ha raccontato nell’aula del processo Ruby ter. Per la Procura di Milano l’uomo, accusato di corruzione, avrebbe aiutato Ruby a reinvestire parte dei soldi che le avrebbe dato Berlusconi in cambio del suo silenzio sulle “cene eleganti” di Arcore.

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Ruby e Risso ai tempi della loro relazione, durata dal 2009 al 2013. La coppia ha avuto una figlia.

Un passato in Guardia di Finanza e come direttore artistico delle discoteche più note della Riviera Ligure. Per 25 anni Luca Risso ha lavorato nei locali più conosciuti della Liguria, dalle Piscine del Castelli di Sestri Levante, al Covo di Nord Est di Santa Margherita Ligure, fino all’Albikokka di Genova di cui, a fine 2012, ha ceduto le sue quote all’ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito.

Anni spesi tra serate, belle auto, barche e cene nei locali di tendenza. Una bella vita che si è interrotta bruscamente quando la sua compagna dell’epoca, Karima El Marough, in arte ‘Ruby Rubacuori’, è finita su tutte le prime pagine dei giornali per aver frequentato Arcore quando era ancora minorenne

Risso non ha mai preso soldi da Ruby o da Berlusconi

“Non ho mai ricevuto soldi da Berlusconi ne tantomeno da Ruby. Nella nostra relazione che è durata 3 anni e mezzo ho proceduto io al mantenimento della ragazza, anche se lei poi ha avuto dei buoni guadagni dalla sua attività”, ha detto Risso, ex compagno di Ruby, facendo dichiarazioni spontanee in aula.

Per la Procura le attività aperte da Risso a Playa del Carmen, in Messico, dove vive dal 2013, sarebbero state avviate grazie ai fondi datai da Berlusconi a Ruby in cambio del suo silenzio sulle feste ad Arcore.

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Ruby quando viveva a Genova ed era madrina di diverse serate nella discoteca del compagno, l’Abikokka di Genova Quarto.

“Mi sono trasferito in Messico nell’ottobre 2013 e  li ho investito i proventi di 25 anni di attività”, ha chiarito Risso, sottolineando di aver attraversato anche “periodi di forte difficolta economica”  nel corso del 2014, prima dell’inaugurazione del suo primo ristorante a Playa del Carmen e del negozio si pasta fresca. “Nel corso di quell’ìanno – ha ammesso, con la voce rotta dalla commozione – ho attraversato forti difficoltà. Ho dovuto vendere i 4 Rolex che avevo” e accettato l’aiuto di un ex socio di Genova. Ad un certo punto aveva pensato di rinunciare, ma poi, dopo l’inaugurazione del primo locale nel dicembre del 2014, “le cose hanno iniziato ad andare bene”.

Da quel primo passo, reso possibile grazie all’aiuto di Marco Bosio, titolare di un pastificio di Genova diventato suo socio, Risso ha preso il volo. Ora ha due ristoranti a Playa del Cramen, uno a Tulum e un altro locale a Puerto Aventura.

La visita di Ruby nel marzo 2014 e la separazione

“Mi sono trasferito in Messico nell’ottobre del 2013 perché ho avuto un danno di immagine, la mia immagine era distrutta” dallo scandalo del Rubygate, ha spiegato Risso in aula.

Un primo sopralluogo in Messico, però, lo aveva fatto nel giugno del 2013“Il mio era un progetto di famiglia – ha detto Risso – . Volevo gestire l’attività insieme a Karima e per nostra figlia, Sofia. Mi sono poi traferito ad ottobre 2013 con l’idea che Karima mi avrebbe raggiunto anche se la nostra relazione era già parecchio compromesso”.

Ruby è andata in Messico solo “nel marzo 2014”, ha chiarito Risso, spiegando che la giovane marocchina aveva tentato di riappacificarsi, ma non eravamo più compatibili”. Risso adesso ha un’altra compagna e due bambini piccoli. la sua vita è molto diversa da quella di 7 anni e mezzo fa.

Dopo quella visita, Ruby aveva deciso di separarsi da lui e gli aveva chiesto 160 mila euro di buona uscita per lei e un contributo di 120 mila euro per mantenere la figlia negli anni successivi. La donna aveva poi acconsentito a rinunciare alle quote della società costituita da Risso per gestire le attività in Messico.

Per il suo difensore Berlusconi sarà assolto come a Siena

Con le dichiarazioni di Risso si è chiusa la fase istruttoria del processo Ruby ter e nel corso della prossima udienza, in calendario per il 18 maggio, la parola passerà alla Procura per la requisitoria. Il difensore di Berlusconi, l’avvocato Federico Cecconi, confida in un’assoluzione con formula piena per il Cavaliere, la cui unica “colpa” è essere troppo generoso. 

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Il processo Ruby ter  “è un processo con delle contestazioni articolate e delicate ma siamo fiduciosi di uscirne con una sentenza come quella di Siena” ossia una sentenza “di assoluzione con la formula più ampia possibile”, ha detto l’avvocato Cecconi. Berlusconi avrebbe dato “somme di denaro” a diverse persone, tra cui i coimputati al processo Ruby ter, come “aiuto per rapporti di amicizia, di affetto o di contiguità” che lo legavano ai beneficiari, ha chiarito il legale. “Queste somme esistono- ha concluso il legale – ma hanno una loro causale lecita“. 

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