Farmaci e integratori spacciati per preparati anti Covid erano in realtà pericolosi per la salute. Li hanno trovati gli uomini della Guardia di Finanza, che hanno sequestrato ben 620.000 integratori alimentari e oltre 23.000 farmaci. Nei guai 6 erboristi cinesi che avevano i negozi nella China Town milanese.
Farmaci spacciati come efficaci rimedi contro il virus importati dalla Cina, che invece erano “dannosi” sia per chi li assumeva sia per “la collettività”. La Guardia di Finanza, coordinata dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Letizia Mocciaro, ha sequestrato un enorme quantitativo di preparati. Pastiglie e fiale che erano vendute illegalmente da sei erboristi cinesi, titolari di altrettanti negozi nella China Town milanese.
Dalle analisi di laboratorio è emerso che i medicinali erano dannosi per la salute dei consumatori: le confezioni e i blister contenevano metalli pesanti in quantità elevate e tracce di antibiotici e altri medicinali, come testosterone, steroidi e Naltrexone, che inibisce la voglia di bere alcool. Tutti farmaci da assumere sotto stretto controllo medico.
Il sequestro preventivo, disposto dal gip milanese Guido Salvini, è scattato in sei negozi della China Town milanese già finiti nel mirino della procura. I titolari erano già stati denunciati con l’accusa di esercizio abusivo della professione, somministrazione e commercio di medicinali guasti e frode nell’esercizio del commercio. I prodotti “anti-Covid“, una volta immessi sul mercato, avrebbero fruttato oltre 1 milione di euro.
Farmaci anti Covid nocivi anche per la collettività
La vendita dei farmaci e integratori sequestrati, per il gip Salvini, “è dannosa non solo in generale per la presenza di sostanze pericolose”.
“È in questo periodo particolarmente dannosa – aggiunge il gip nel decreto di sequestro – soprattutto perché la rappresentazione, contenuta nelle etichette, secondo cui tali prodotti possono offrire a chi li consuma una protezione dal contagio Covid, induce i consumatori ad allontanarsi dagli strumenti che invece, come i vaccini, offrono una effettiva protezione”. Un trend, quello dei cittadini ad essere meno prudenti, registrato anche da alcuni esperti.
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In pratica questo tipo di falsi rimedi “contribuisce a far assumere, come conseguenza, comportamenti meno attenti nelle quotidiane regole preventive“. E questo “comporta un danno non solo per il consumatore ma per l’intera collettività – precisa il gip – che è così più esposta, da comportamenti imprudenti altrui, ai pericoli del contagio”.